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LA STORIA

Dorme in auto per colpa della burocrazia

L’Ater spiega che un appartamento non è stato assegnato a causa di uno stop del Comune

Dorme in auto per colpa della burocrazia

Una mancata comunicazione di dati, tra Comune e Ater, la causa che ha portato un cittadino a vivere in un’auto da oltre due mesi in zona area Tosi.

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Un dramma personale vissuto da una persona in attesa di un’abitazione, che era stata individuata, ma non assegnata per una cieca burocrazia. Secondo Ater è quindi il Comune ad aver tenuto bloccata la pratica fermando l’assegnazione della casa. Ieri tra Ater e Comune sono anche volate parole grosse, con scambio di accuse di responsabilità per l’accaduto, che l’Ater ha rispedito al mittente.

A confermarlo è proprio Ater che, tramite un comunicato spiega cosa è accaduto. "L’Ater della Provincia di Rovigo, considerata l’urgenza, si è attivata immediatamente per la risoluzione del caso - specifica la direzione Ater provinciale - individuando l’alloggio da assegnare alla persona sulla base della graduatoria di emergenza abitativa, nonostante la persona in oggetto, fosse collocata in decima posizione”. Graduatoria già approvata, come specificato dall'ente e dallo stesso cittadino, con determinazione del 9 settembre, e trasmessa all’Ater di Rovigo il 26 settembre scorso.

Nonostante ciò un mancato invio dei documenti, da parte del Comune, sembra aver bloccato la procedura. “Nel caso specifico non essendo sufficienti per il perfezionamento del procedimento di assegnazione i dati normalmente trasmessi per le emergenze abitative, dopo numerosi colloqui telefonici e vari incontri con l’amministrazione comunale di sollecito per individuare una celere soluzione, l’11 novembre, Ater ha inoltrato, a mezzo Pec, la richiesta della domanda, per concludere l’assegnazione”.

Ed è a questo punto, quando tutto sembrava a posto, che arriva l’intoppo: “Il Comune di Rovigo adducendo come motivazione una presunta violazione della normativa sulla privacy e confermando la sua posizione", non ha trasmesso la domanda richiesta, “impedendoci, di fatto, di procedere, in quanto la stessa si pone come condicio sine qua non per procedere all’assegnazione - afferma l’Ater - Fermo restando che l’Ater di Rovigo è un ente che tratta abitualmente dati sensibili nel rispetto della normativa vigente, non si comprende perché il Comune di Rovigo, a differenza di altri casi già trattati, non abbia inviato quanto richiesto”.

A confermare quanto accaduto le copie delle comunicazioni avvenute tra i due enti, una lettera in cui Ater chiede di acquisire i dati della persona costretta a vivere in auto, per procedere, appunto, all'assegnazione, e la successiva risposta del Comune che si appella alla normativa alla privacy e specifica che “considerata la particolarità e delicatezza delle domande di emergenza abitativa presentata al servizio sociale professionale del Comune, si comunica che in base alla normativa in materia di privacy, ai fini del rispetto delle finalità indicate nell'informativa possono essere comunicati solamente i dati strettamente necessari ai fini dell'istruttoria per l'assegnazione degli alloggi in emergenza abitativa. I medesimi”.

Una comunicazione del Comune con allegata anche la graduatoria con i punteggi e l’elenco dettagliato dei nuclei familiari assegnatari per alloggi di emergenza abitativa, ma che non soddisfava la richiesta specifica di Ater. Nel frattempo, quindi, l'assegnazione è rimasta bloccata, e l’uomo in questione ha continuato a vivere e lavarsi all'interno della propria automobile, parcheggiata in Area Tosi, esposto al freddo e alle intemperie.

La speranza, ora, è che i dati necessari raggiungano i destinatari per sbloccare il tutto. “Non appena il Comune invierà la necessaria documentazione richiesta procederemo immediatamente alla conclusione dell’assegnazione in quanto l’immobile è già stato individuato”, conclude Ater.

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