Cerca

Boara Polesine

Via libera al Parco Agrovoltaico

In sede di valutazione di impatto ambientale, silenzio assenso del Comune che ha evidentemente gradito le modifiche al progetto. Sorgerà su un'area di 66 ettari e produrrà energia pari al consumo annuo di 20mila famiglie

Un esempio di agrivoltaico (foto d'archivio)

Un esempio di agrivoltaico (foto d'archivio)

Per il parco agro fotovoltaico da 49 Megawatt di potenza, progettato a Boara Polesine, si avvicina il via libera.
Dopo la presentazione pubblica del progetto sono infatti scaduti i termini per le osservazioni. Il Comune non ha presentato alcuna osservazione o richiesto prescrizioni in sede di Valutazione di impatto ambientale alla commissione statale, e dunque il progetto va bene così.
In questi casi, infatti, il silenzio assenso - nello specifico alla domanda di realizzazione proposta dalla società Agrovoltaica di Badia Polesine - deve essere inteso come come un via libera da parte di Palazzo Nodari.
Nel corso del lavoro progettuale portato avanti nell’ultimo anno, il progetto del resto è stato modificato (anche in maniera sostanziale). Modifiche che evidentemente hanno soddisfatto Palazzo Nodari. Il progetto iniziale, infatti, precedentemente sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale regionale, non aveva incontrato il favore del Comune di Rovigo.
L’evoluzione del progetto è stata favorita dalla pubblicazione delle norme tecniche attuative che disciplinano le distanze e le altezze dei pannelli fotovoltaici in modo da consentire la produzione agricola sottostante.
In sede di Valutazione di impatto ambientale nazionale, tra l’altro, è stato anche modificato il piano agronomico del terreno che passa dalla coltivazione a prato polifita della prima ipotesi ad una coltivazione a rotazione di colture del territorio, più rispettose dell’ambiente rispetto all’attuale coltura intensiva, passando a frumento, orzo e soia.
E ancora. Della superficie complessiva dell’impianto, 4 ettari saranno destinati a prato fiorito per incrementare la biodiversità e favorire la produzione di miele in continuità con le colture attualmente praticate nell’area.
Ricordiamo che l’area interessata dal progetto è quella della Corte agricola San Marco, vale a dire 66 ettari (in un contesto agropolitano stabilito dal Ptrc regionale), senza alcun vincolo paesaggistico, confinante con l’azienda ex Biofer-Amit, ora appartenente al gruppo Eni.
La produzione di energia elettrica attesa una volta che il Parco Agro0 voltaico sarà comp0letato e potrà entrare in funzione, è di circa 70.700.000 kWh/anno pari al consumo medio annuo di quasi 20mila famiglie.
Vale a dire una bella fetta dell’energia elettrica consumata ogni anno nella città di Rovigo.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400