VOCE
ADRIA
29.11.2022 - 11:14
La città etrusca ha messo a segno una clamorosa doppietta al congresso nazionale Anpas: Lamberto Cavallari confermato nel consiglio nazionale, a un passo da diventare vicepresidente vicario, nomina prevista per sabato prossimo; Roberta Paesante eletta nel collegio dei probiviri. Per entrambi un risultato significativo anche dal punto di vista del consenso, infatti entrambi sono risultati i secondi più votati per i rispettivi organismi. Un risultato a dir poco straordinario e gran parte del merito, oltre alle indubbie capacità umane e professionali di entrambi, va a quella fucina di talenti che è sempre più la Croce verde: una vera e propria officina del volontariato, una scuola per i giovani, un punto di riferimento prezioso e insostituibile per la comunità. In modo particolare per le persone più bisognose.
Vecchi e nuovi servizi alla persona, ancor meglio, “le attenzioni alle persone” è stato uno dei passaggi chiave, tra i più applauditi, di Cavallari al congresso. Soprattutto quando ha ricordato, con il pragmatismo che lo contraddistingue, un “triste episodio accaduto nella mia città, quando una persona con il frigo vuoto, non sapendo che cosa mangiare, ha chiamato i Carabinieri. Mi sono sentito sconfitto - ha sottolineato Cavallari - vuol dire che il nostro sistema di attenzione ai più deboli ancora non funziona come dovrebbe. Per questo dobbiamo andare in strada, stare di più tra la gente, tra i bisognosi, capire e intercettare le nuove esigenze”.
Quindi ha dedicato gran parte del suo intervento ai giovani. “L’altra grande sfida sono i giovani - ha affermato con forza - i giovani sono un must dal quale non possiamo sottrarci. I giovani per essere nel mondo del volontariato hanno bisogno di quella passione che avevamo noi, quella voglia di cambiare di cambiare il mondo, che oggi in qualche modo con un modello di sviluppo pragmatico che vede che la soluzione del problema davanti a tutto, ruba i sogni, toglie la passione ai giovani”.
E ancora: “Abbiamo bisogno di essere un po’ meno pragmatici con i giovani ma lasciare loro il sogno. Anche noi abbiamo avuto un tempo in cui sognavamo di cambiare il mondo, abbiamo trovato persone che ci hanno ascoltato, dobbiamo riuscire a fare questo. Dobbiamo insegnare ai nostri dirigenti come fare a parlare con i giovani, dobbiamo capire che cosa i giovani vogliono, non tanto per capire quello che vogliono i giovani che stanno con noi, quelli ci stanno è perché approvano il modello. Ma dobbiamo soprattutto capire che cosa vogliono i giovani che ci ignorano, perché stanno fuori da questo movimento. Questa è la vera sfida".
"Se nei giorni del lockdown hanno bussato in massa alle nostre associazioni per venire ad aiutare, allora ci sono e devono essere coinvolti. Forse alle loro regole. Abbiamo due scelte con i giovani: assecondarli oppure farci cambiare da loro, perché diventeranno adulti e decideranno al posto nostro. Credo e sono convinto che la sfida che Anpas deve percorrere è quella di assecondarli in un percorso che li porti dentro le nostre associazioni. Anche cambiandole come le abbiamo cambiate in passato noi”.
Cavallari ha ricordato con parole toccanti i messi difficili della pandemia. “I giorni del Covid sono stati pesantissimi, Pregliasco ha ricordato che quando per l’Italia il Covid era solo il ricordo del silenzio, in Lombardia era il rumore delle sirene. In quei giorni terribili abbiamo perso tanti amici, uno per tutti Antonio Ferrigno. Tanti amici ci hanno lasciato, tanti conoscenti, tanti volontari, allora come ha detto il presidente della Repubblica non posso che chinare il capo a ricordo delle vittime”.
Il congresso ha segnato anche il passaggio di testimone da Fabrizio Pregliasco che lascia la presidenza a Niccolò Mancini, la cui nomina sarà ufficializzata nel primo consiglio di sabato prossimo a Firenze. Nella capitale ha partecipato una numerosa delegazione di Croce verde come segno di amicizia, stima e vicinanza a Lamberto Cavallari e Roberta Paesante. E al loro fianco c’era idealmente tutta la comunità del volontariato adriese.
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