VOCE
ADRIA
02.12.2022 - 11:00
Il consiglio comunale approva all’unanimità l’ordine del giorno promosso dal comune di Porto Tolle contro le trivellazioni in Adriatico per l’estrazione di gas metano, così pure si oppone a eventuali ricerche in ogni caso propedeutiche a eventuali estrazioni. Il comune di Adria, inoltre, si impegna a partecipare a iniziative pubbliche finalizzate a richiamare l’attenzione dell’opinione su tale delicatissima questione.
Voto unanime, sia pure con diverse assenze: Paolo Baruffaldi (Lega) per motivi familiari, Massimo Barbujani (Bobosindaco), Simone Visentini (Ibc) e Giorgia Furlanetto (Indipendente). Approvazione unanime anche di un odg presentato dal capogruppo dem Sandro Gino Spinello. Nonostante la condivisione sui contenuti di entrambi i documenti, il parto non è stato facile, con momenti anche di acceso confronto.
Il primo nodo è stato un vulnus procedurale, duramente contestato dalle opposizioni, eventualmente pronte a non votare l’odg di Porto Tolle. Infatti il documento portava la firma dei gruppi civici Ibc e SiamoAdria, evidente il desiderio di prendersi la paternità dell’iniziativa, soprattutto in un momento di campagna elettorale già abbondantemente avviata. Le minoranze hanno chiesto che il documento fosse fatto proprio da tutte le forze politiche e presentato dal presidente del consiglio comunale, come avvenuto a livello provinciale. Ben presto i due capigruppo civici Sara Mazzucato ed Enrico Bonato hanno dato piena disponibilità a togliere le firme e presentarlo a nome di tutti. Così è avvenuto. Tuttavia Sara Mazzucato ha rimproverato ai colleghi delle minoranze l’assenza dalla capigruppo dove questa questione si poteva risolvere velocemente. Ma è ben noto che i capigruppo delle minoranze da tempo non partecipano alla commissione per protesta contro il presidente Francesco Bisco.
I civici, invece, sono stati irremovibili nel salvaguardare l’integrità del documento, contro la proposta di Spinello di alcune integrazioni, perché a suo avviso “quell’odg è già superato da alcuni provvedimenti governativi”. Ecco perché si è andati alla doppia votazione. Tre i punti centrali dell’odg di Porto Tolle. Primo, “si impegna il sindaco a instaurare un fronte unico con i sindaci del Parco del Delta del Po veneto ed emiliano al fine di contrastare con fermezza qualsiasi atto governativo che consenta nuovi insediamenti per l’estrazione del gas di fronte alle coste venete ed emiliane”. Secondo, “ chiede ai rappresentanti politici eletti nel territorio di opporsi in maniera netta, esprimendosi negativamente in tutte le sedi deputate, a dispetto di qualsiasi rassicurazione o offerta di elementi di compensazione o mitigazione, anche se appoggiati su basi scientifiche, portate a supporto delle richieste stesse”. Terzo, si chiede chiedere “alla presidenza del consiglio dei ministri di bloccare la concessione di nuove autorizzazioni che comprometterebbero nuovamente la delicata stabilità di un territorio che è il risultato di decenni di impegno e sacrifici da parte della popolazione del Delta”.
Proprio alla luce di quest’ultimo punto, Spinello ha fatto notare che “questa questione è già superata in quanto nel decreto Aiuti Ter, nella parte riguardante le ‘Misure urgenti in materia di politica energetica nazionale’ è stata introdotta la norma che consente la ripresa delle trivellazioni” pertanto viene rivolto “un accorato appello a tutti i parlamentari del territorio, indipendentemente dalle rispettive appartenenze partitiche, affinché sostengano quegli emendamenti di modifica del decreto Aiuti quater che ripristinano il divieto di nuove prospezioni, ricerche e coltivazioni di idrocarburi nelle acque del golfo di Venezia nel tratto di mare compreso tra il 45° parallelo (Porto Tolle) e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po”.
Inoltre Spinello chiede “un’informazione tempestiva e dettagliata per coinvolgere l’opinione ed evitare flop come l’incontro promosso dal sindaco Omar Barbierato del 12 novembre scorso”.
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