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Rovigo

Un accanimento da 830 euro

Il camionista: “La sanzione l’ho versata nel 2018, ma l’Agenzia delle entrate pretende un altro pagamento”

Un accanimento da 830 euro

Quando si dice l’accanimento di cartelle esattoriali che incombono come una minaccia, anche quando tutto è stato pagato. E’ l’odissea fiscale alla quale si ritiene sottoposto un cittadino di Lusia, un camionista che si è visto recapitare una cartella esattoriale da 830 euro da parte dell’Agenzia delle entrate di Verona. Una cartella per una multa pagata 4 anni fa, e che, a quanto pare, all’Agenzia delle entrate o si sono persa o è finita nel labirinto di una burocrazia che sembra non vederci e non sentirci.

E’ lo stesso protagonista della vicenda, Alain Pignatelli, a segnalare che “qualche giorno fa mi è arrivata a casa una cartella esattoriale per una multa del 2018, una cartella da ben 830 euro, che dovrei pagare entro i primi giorni di gennaio. Il fatto è che quella multa, presa il 26 marco 2018 sulla Transpolesana, io l’ho pagata. E ne ho le prove perché ho conservato la ricevuta di pagamento effettuata alle Poste il giorno dopo la multa. L’ho comunicato all’Agenzia delle entrate di Verona, ma mi è stato detto che a loro non risulta, che devo pagare e che poi la cifra, se risulta che la multa era stata pagata, mi sarà restituita. E quindi io dovrei pagare oltre 80 euro per una multa pagata 4 anni fa? Ma scherziamo, si tratta di una cifra alta. Ho provato a spiegarlo a Verona, ma loro dicono che non risulta e che intanto devo pagare. O al limite mandare una raccomandata con ricevuta di ritorno e bolli vari. Dal costo complessivo di circa 30 euro, ma perché devo pagare io per un errore non mio?”

Pignatelli ricorda bene il giorno della multa: “Certo, io vivo e lavoro a Lusia, faccio il camionista, quel giorno stavo tornando da Verona, a San Giovanni in Lupatoto mi fermò la polizia stradale e dall’esame del cronotachigrafo risultò che avevo superato i limiti di velocità di circa 8 chilometri, 88 all’ora dove il massimo consentito era 80 all’ora. Mi fecero un verbale e una sanzione di 118 euro. E non lo contestai minimamente, perché la sanzione era inoppugnabile. Il giorno dopo sono andato all’ufficio postale di Lusia e ho pagato la multa, come dimostra la ricevuta e il tagliando che conservo ancora”. Eppure l’Agenzia delle entrate si è dimostrata implacabile ed ha spedito la Cartella esattoriale all’autotrasportatore come se la sanzione non fosse stata pagata. Una vessazione per il residente di Lusia: “Vivo in Veneto da 8 anni, ho sempre lavorato e pagato le tasse. E pure quella multa l’ho pagata, non capisco perché burocrazia o apparati pubblici mi vogliono costringere a pagare per un errore non mio. Se qualcuno si è perso il mio pagamento perché ci devo rimettere io? E’ assurdo”.

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