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ORRORE SUL PO

Voleva solo vivere: l'hanno uccisa e bruciata a 19 anni

Il caso che scosse tutta Italia torna in tv questa sera

Voleva solo vivere: l'hanno uccisa e bruciata a 19 anni

Sono passati 14 anni da quando, sull’argine ferrarese del Po, venne ritrovato il corpo semi carbonizzato di Paula Burci, una 19enne rumena. La giovane si prostituiva per una connazionale, Gianina Pistroescu, e per il compagno di lei, Sergio Benazzo. I due, secondo gli inquirenti, avrebbero ucciso la ragazza insieme ad altri sfruttatori, perché lei non voleva più accettare le loro regole.

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E’ una storia giudiziaria lunghissima, che ha attraversato due corti, prima a Ferrara e poi a Rovigo, per portare la luce su una triste vicenda di sfruttamento. Una vicenda che sarà ripercorsa questa sera, alle 23.55, dalla trasmissione tv “Un giorno in Pretura”, in onda su Rai 3.
L’ultima tappa della vicenda giudiziaria è dell’aprile scorso, quando la Cassazione ha confermato l’ergastolo per Benazzo, rendendolo definitivo. Dal 2020 era già in carcere, sempre con una condanna all’ergastolo, anche Pistroescu.

Paula Burci era arrivata in Italia nel gennaio del 2008 ed è stata avviata alla prostituzione da Gianina Pistroescu, che aveva una relazione con Benazzo. I tre hanno vissuto per un periodo insieme a Villadose, a casa di Benazzo che assieme a Pistroescu è poi stato condannato in via definitiva per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione della Burci.

Una storia incredibile, tristissima. La ragazza oggi avrebbe 33 anni. Purtroppo il suo corpo si trova sepolto nel cimitero degli indigenti di Mizzana, nella periferia di Ferrara, fila 00 numero 102.
Tra condanne, ricorsi, una riforma del processo in Cassazione, la riapertura della vicenda processuale a Rovigo, per Benazzo e Pistroescu. Il delitto di Paula Burci ha lasciato comunque tanti misteri aperti, per 14 anni e nonostante le condanne definitive all’ergastolo di Gianina Pistroescu, 46 anni, e Sergio Benazzo, idraulico di Villadose, di 46 anni, molte sono le domande ancora aperte.

Quello che è certo è che Paula Burci è stata uccisa con martellate, calci, pugni e poi data alle fiamme. Una fine orrenda. Benazzo e Pistroescu erano stati chiamati a rispondere, in concorso con altre persone, mai identificate, dell’omicidio di Paula. A 18 anni la ragazza romena era stata costretta alla prostituzione, ma lei voleva cambiare vita. Finì massacrata di botte e quindi data alle fiamme nel febbraio del 2008. Il suo corpo, carbonizzato, venne quindi ritrovato sull’argine del Po, a Zocca, nel Ferrarese.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, la ragazzina sarebbe stata uccisa dopo essere stata ceduta da Benazzo e Pistroescu, che la sfruttavano, secondo questa tesi, facendola prostituire, a un’altra banda, per coprire un debito; la 18enne, a quel punto, avrebbe tentato di scappare da quel mondo e avrebbe pagato la propria ribellione ai nuovi “padroni” con la vita.

Sarebbe stata sottoposta a un brutale pestaggio, quindi portata sul Po, morta o morente, e data alle fiamme. In prima battuta la Cassazione aveva annullato l’ergastolo a Benazzo, confermando invece quello a Pistroescu. I supremi giudici, nelle motivazioni, avevano poi spiegato come ritenessero necessario un nuovo vaglio dell’impianto accusatorio che tenesse conto di alcune lacune nei procedimenti pregressi. Poi, la Corte di Assise di Appello aveva condannato nuovamente Benazzo. Fino alla sentenza definitiva in Cassazione, ad aprile.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    10 Dicembre 2022 - 09:01

    ecco l'europa senza frontiere!! una volta alla dogana,ti chiedevano i documenti..e che ci venivi a fare in italia..ora via libera per tutti!!

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