VOCE
ADRIA
13.12.2022 - 10:30
“Ho imparato che il coraggio non era l’assenza di paura, ma il trionfo su di essa: l’eroe non è chi non sente la paura, ma è colui che la vince”: parole di Nelson Mandela. Un grande eroe del Novecento e sicuramente un esempio e una guida per tutti quei giovani (e sono solo) che anche in questi giorni stanno lottando, rischiando la vita, qualcuno l’ha già sacrificata, per l’affermazione dei diritti umani.
Le parole di Nelson Mandela e di altri grandi protagonisti della storia universale sono riportate in uno dei cartelli preparati dagli studenti delle scuole adriesi che ieri, accompagnati dagli insegnanti, hanno partecipato alla “Marcia dei diritti” promossa dall’amministrazione comunale nella ricorrenza del 74esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti sancita dall’Onu. La manifestazione ha visto la partecipazione di circa 200 giovani delle scuole medie e superiori con la presenza delle autorità cittadine dal sindaco Omar Barbierato al presidente del consiglio comunale Francesco Bisco.
Il corteo è partito dal ponte ciclopedonale di Canareggio aperto dallo striscione con la scritta “Marcia dei diritti 2022” portato da alcuni studenti, quindi ha attraversato lo storico quartiere fino a raggiungere piazza Cavour per la prima sosta. Qui, come nelle altre tappe, sono state lette alcune riflessioni sui diversi articoli della Costituzione che sanciscono diritti inviolabili: dall’istruzione al libero pensiero, dall’infanzia alla salute, dalla giustizia alla libertà di movimento e altri.
Il corteo è proseguito lungo il corso, ponte Castello, attraversando piazza Garibaldi per sfociare in piazzetta Oberdan per la seconda sosta. Quindi ha proseguito lungo la riviera, ancora il corso, per arrivare nei giardini Mazzini posizionando lo striscione davanti alla panchina rossa in memoria della tragedia che la colpito la giovane mamma Giulia, cruento femminicidio ad opera del marito.
Ultima tappa in piazza Bocchi davanti alla panchina gialla che richiama la tragedia di Giulio Regeni per il quale a distanza di sette anni si chiede ancora giustizia. Senza dimenticare Patrick Zaki ingiustamente detenuto nella carceri egiziane.
In piazza Bocchi si sono esibiti anche due studenti e un docente del conservatorio Buzzolla. I documenti letti dagli studenti sono stati via via appesi sulle ringhiere delle riviere, negli alberi dei giardini e sulla cancellata della biblioteca comunale come promemoria affinché la “Giornata dei diritti” sia viva ogni giorno.
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