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ORRORE A CHIOGGIA

Ammazzato di botte senza un perché

Il sindaco proclama il lutto cittadino

Ammazzato di botte senza un perché

Prima la morte celebrale, poi i medici dell’ospedale dell’Angelo di Mestre che staccano la spina: Paolo Marangon non ce l’ha fatta, è morto lunedì sera.

Il 67enne pensionato era stato picchiato selvaggiamente da un pregiudicato residente in via Alga a Sottomarina, sabato sera. Marangon si trovava assieme alla sua compagna, stavano andando a mangiare una pizza, quando sono passati vicino a un gruppetto di ragazzi fermi nella via. Uno di questi era il 26enne Andrè Morana che, stando al racconto della compagna di Marangon, lo ha spinto e colpito violentemente solo perché il 67enne gli avrebbe urtato leggermente il braccio. L’uomo è caduto rovinosamente a terra battendo forte la testa sull’asfalto e le sue condizioni sono apparse subito molto gravi. Stabilizzato dal pronto soccorso di Chioggia è stato trasferito subito all’ospedale dell’Angelo di Mestre dove è stato ricoverato nel reparto di rianimazione.

Per 48 ore, fino a lunedì sera, ha lottato tra la vita e la morte, ma non è riuscito a riprendere conoscenza. Troppo gravi le lesioni riportate nella caduta, con i medici che non hanno potuto fare altro che confermare l’avvenuta morte cerebrale e staccare i macchinari che lo tenevano in vita.

Ora, con la morte del povero Marangon, la situazione del 26enne diventa pesantissima a livello giuridico. E’ probabile che venga accusato di omicidio preterintenzionale che prevede una pena che va da un minimo di 10 anni a un massimo di 18. Venerdì potrebbe essere effettuata l’autopsia sul corpo del 67enne disposta dal pubblico ministero Giovanni Zorzi.

Un episodio gravissimo quello verificatosi sabato sera che ha scosso fortemente l’intera città con via Alga che è tornata di nuovo a far discutere l’intero mondo della politica. Da sempre nella laterale di via Marco Polo, a due passi dal Lungomare Adriatico, convivono persone per bene e altre che vivono di piccoli espedienti, furti, violenze. Più volte i residenti hanno chiesto l’intervento della politica per sanare una situazione diventata complicata soprattutto nei dintorni del condominio di proprietà del Comune. La morte del 67enne ora impone valutazioni profonde.

Intanto, l'amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino. Lo ha annunciato ieri mattina il sindaco Mauro Armelao. “Si è trattato di un gesto che non trova commento, non ci sono parole per descrivere quello che provo. Adesso si tratta di essere vicini come città ai parenti del signor Paolo Marangon - il commento del primo cittadino - come amministrazione abbiamo proclamato il lutto cittadino il giorno del funerale per dimostrare la nostra vicinanza e quella dell’intera comunità di Chioggia. Per il resto la giustizia farà il suo corso e spero che ci sia la certezza della pena. Chioggia non è questa, Chioggia è una città viva e ospitale. La violenza va sempre condannata senza se e senza ma. Quanto accaduto va a macchiare l’anno stupendo che la nostra città ha vissuto”.

E il sindaco, per la prima volta, non esclude interventi dell’amministrazione direttamente in via Alga. “Dopo un’attenta valutazione assieme agli uffici comunali competenti - conclude Armelao - prenderemo in esame ogni possibile azione in nostro potere per dare risposte ai cittadini che chiedono maggiore sicurezza e tranquillità nella zona. La situazione in quella palazzina si trascina ormai da più di 30 anni, frutto di scelte che giudico sbagliate e che ora ricadono sui cittadini incolpevoli e sull’amministrazione comunale”.

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