VOCE
VENETO
15.12.2022 - 12:00
In aula, con 14°, proprio non si può stare. E i ragazzi del liceo Montanari di Verona non hanno, infatti, nessuna intenzione di starci: hanno deciso di protestare rifiutandosi di seguire le lezioni. Lo riporta il quotidiano L'Arena di Verona.
A dare il via allo sciopero è stata la terza Bes che ha anche inviato un comunicato agli organi studenteschi dell'istituto. Secondo quanto riportano gli studenti, infatti, non si tratterebbe della prima volta: lo scorso febbraio la stessa classe è rimasta fuori dall'aula durante un'intera mattinata per denunciare le temperature non conformi al decreto legge. In quel caso il termometro segnava 9 gradi.
"Quest'anno sembra essere iniziato proprio come lo scorso, ma non siamo più disposti ad aspettare tre mesi prima di mobilitarci, l'inverno è lungo", dichiara Chiara Del Pozzo, rappresentante della terza Bes. Ad appoggiare senza indugio l'iniziativa studentesca è stato il collettivo autoformatosi nell'istituto Monatanari un anno fa, ad oggi ancora non riconosciuto. "I termosifoni vengono tenuti accesi solo per le prime due ore, le restanti quattro siamo al gelo, per non parlare dei buchi nei muri e degli infissi delle finestre che provocano una dispersione termica enorme", prosegue Sofy Salvero a nome del collettivo.
"Una delle scelte che non possiamo in alcun modo condividere è la decisione presa dalla presidenza, in nessun modo comunicata e discussa con noi studenti e studentesse, di scambiare le classi del nostro istituto del Cangrande in via Carlo Alberto 7, con la succursale del liceo Galilei".
Anche la Rete degli Studenti Medi di Verona promuove e prende parte allo sciopero: "Una simile mobilitazione per il freddo apre un dibattito pubblico essenziale per gli studenti. Studiamo in edifici dove non avvengono manutenzioni da 50 anni e non è una novità la presenza di soffitti pericolanti o di aule allagate", dichiara Enrico Todesco della Rete. "Eppure si continuano a tagliare i fondi all'istruzione, relegando da fanalino di coda della spesa pubblica. Come può una simile struttura formare noi studenti?",
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