VOCE
ROVIGO
15.12.2022 - 11:27
Ieri lo sciopero di 4 ore della Cgil contro le politiche economiche del governo. Due i presidi sindacali organizzati nella giornata di ieri, il primo davanti alla sede di Agritalia ed il secondo negli spazi di Iras. E proprio all’Iras si intrecciano le critiche per la manovra del governo con le tensioni e le paure per un piano industriale per la salvezza dell’istituto che non decolla.
“Uno sciopero generale che riprende tutte le motivazioni espresse l'anno scorso ed i temi affrontati in precedenza - spiega Davide Benazzo di Cgil -. Ad un anno di distanza da quando si dichiarava che le scelte del governo Draghi non davano risposta alle richieste dei cittadini, pensionati e dipendenti, coloro che pagano il 95% delle tasse e tengono in piedi la maggior parte dei servizi, oggi ancora ci troviamo ad affrontare una finanziaria che non sa dare risposte”.
Tagli alla sanità, lavoro che resta precario e manovre finanziare che non sono adeguate alla crisi del momento. “I luoghi in cui ci siamo incontrati sono simboli dei temi che andiamo ad affrontare - prosegue -, produzione e servizi sociali. Iras, in particolar modo, è al centro di una questione ancor più simbolo del fallimento del sistema di gestione pubblica che ha visto solo tagli”.
Cgil protesta contro una mancata azione del governo nel rispondere alle esigenze del ceto medio basso, che si trova ad affrontare il tema della crisi economica, dovuta a bollette, costi del carburante e delle materie prime aumentati. "Molte famiglie sono in difficoltà, al punto di dover rinunciare anche a curarsi - continua - Iras sta vivendo un momento critico come la maggior parte delle strutture pubbliche perché mancano investimenti nel settore". Cgil chiede azioni che non colpiscano le fasce più deboli, tassando gli extra profitti e fermando i tagli ai servizi più importanti.
“La legge finanziaria si dimostra ostile verso i più deboli - aggiunge Nicoletta Biancardi, segretaria Spi-Cgil, sindacato pensionati -. Venerdì saremo a Roma con una manifestazione nazionale. Chiediamo riforme vere, per un sociale più forte e stratificato". Presenti anche alcuni esponenti del mondo del lavoro che hanno raccontato le criticità vissute ogni giorno. "Sono operatore socio sanitario da oltre 30 anni alla casa di riposo di Adria - racconta Stefania - noi lavoratori siamo sempre meno ascoltati. Da nuclei di 4 persone per turno ora siamo in 2, con le stesse mansioni”.
Lo sciopero proseguirà fino al 16 dicembre, coinvolgendo tutte le regioni d'Italia e tutti i settori. “Va affrontato - conclude PierAlberto Colombo, segretario Cgil - anche il tema lavoro, a partire dal salario minimo che noi riteniamo dia valore ai contratti collettivi nazionali”.
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