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confesercenti
15.12.2022 - 07:14
In bilico tra ottimismo e paura del futuro. Confesercenti analizza propensione al consumo e sentiment in vista degli acquisti del Natale. Con un sondaggio su un campione di 221 persone fotografa la situazione di consumi e shopping.
Il vicepresidente di Confesercenti Venezia Rovigo, Vittorio Ceccato, spiega: “Speranza e preoccupazione si mescolano in quest’ultima parte del 2022. Solo una minoranza (11,9%) dei rispondenti intravede infatti un possibile rilancio del Paese mentre, al contrario 1 su 4 già intravede un Natale difficile. In via generale, si osserva una maggiore attenzione al prodotto e alle sue qualità rispetto ai brand e una diffusa ricerca di equilibrio tra la moderazione nei consumi e l'aspirazione a un determinato stile di vita. Ciò comporta, una probabile riduzione della spesa media pro capite, ma una sostanziale tenuta se non addirittura aumento dei volumi degli acquisti natalizi”.
Natale 2022, in bilico tra previsioni positive e pessimismo, difficile da interpretare per chi cerca di anticipare l’andamento dei consumi. Confesercenti fa sapere che “in apparenza sta andando tutto per il meglio. Il risultato della “Black week 2022”, con i consumi in crescita del 14,3%, ha confermato il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese. Una ventata di ottimismo che non può spazzare via le nubi che si addensano all’orizzonte e che condizionano le intenzioni di spesa dei consumatori. La prolungata fase di crescita dei prezzi, sostenuta dall’eccezionale aumento di quelli dei beni energetici, è infatti attesa a riflettersi a breve sull’andamento e della spesa delle famiglie. Una progressiva erosione dei risparmi fatti durante la pandemia che penalizza soprattutto sulle classi meno abbienti, che dispongono anche di riserve finanziarie minori”.
L’inflazione, a livelli che non si vedevano dal 1984, pesa in particolare sul ‘carrello della spesa’, con un aumento del costo dei beni di consumo più utilizzati dalle famiglie del 12,8% annuo.
L’analisi L’analisi di Confesercenti Venezia-Rovigo evidenzia “una maggiore attenzione al prodotto e alle sue qualità rispetto ai brand e una diffusa ricerca di equilibrio tra il pragmatismo e l'aspirazione a un determinato stile di vita. Ciò comporta, una probabile riduzione della spesa media pro capite, ma una sostanziale tenuta se non addirittura aumento dei volumi degli acquisti natalizi. Si cercherà dunque di risparmiare, orientandosi verso regali più personalizzati, si approfitterà di sconti e promozioni, si faranno compere ibride, si ritornerà agli acquisti di prossimità vicini, convenienti e sostenibili”.
Sulle tredicesime: “Per quanto riguarda le retribuzioni da lavoro dipendente ci siamo basati sull’indice che ha stimato la media delle retribuzioni lorde per provincia. Nell’area di Venezia e Rovigo lo stipendio lordo annuo risulta in media pari a 29.366 euro annui corrispondente a poco più di 1.600 euro mensili netti. Per quanto riguarda le pensioni, il Sole24Ore calcola un importo medio mensile di 1.203 euro, corrispondenti a circa 1050 euro netti, si può calcolare un ammontare netto delle tredicesime sia pari a quasi 690 milioni di euro (236 milioni da pensioni e 450 milioni da stipendi)".
"Aggiungendo i redditi di chi non beneficia di tredicesima, cioè l’area del lavoro autonomo, ma che concorre comunque ai consumi legati al Natale, e prevedendo che buona parte della mensilità sarà dedicato al pagamento di imposte, assicurazioni, canoni vari e risparmio, possiamo stimare che la somma disponibile per le spese natalizie nella nostra area sarà sui livelli dello scorso Natale intorno ai 270 milioni di euro”.
Secondo l’analisi di Confesercenti solo una minoranza (11,9%) dei rispondenti intravede un possibile rilancio del Paese mentre, al contrario 1 su 4 già intravede un Natale difficile. Il 78% circa prevede che il 2023 vedrà gli italiani ridurre le spese (55,4%) o addirittura ricorrere a ‘vere rinunce’ (22,8%) e diffusa è la sensazione che quella attuale non sia solo una situazione passeggera. Prevale dunque su tutto l'ansia economica. Se il 50,5% degli intervistati si sta preparando a un futuro di maggiori incertezze e di insicurezza finanziaria e il 23,8% si interroga sulla situazione internazionale anche per le conseguenze che questa può avere sul bilancio familiare.
In netto aumento la propensione a trascorrere il Natale vicino ai propri cari (73,3%) mentre diminuisce abbastanza considerevolmente, rispetto all’anno scorso, la percentuale di chi vede nel Natale una pura occasione commerciale (6%). Il 36,6% degli intervistati che dichiarano di ricevere la tredicesima destineranno alle spese obbligate, il 28,5% al risparmio. Cresce dunque il peso di bollette, imposte e rate, mentre resta sui livelli dello scorso anno la tendenza a mettere da parte la 13ma per fronte a eventuali imprevisti. Cala invece leggermente fino al 25,7%, la percentuale di coloro che impiegheranno la maggior parte della tredicesima per i regali natalizi. La spesa per regali continua a concentrarsi nella fascia tra i 100 e i 200 euro pro capite. Il 47% dei rispondenti pensa infatti di spendere meno a fronte del 14% che spenderà di più, mentre il 37% si ferma prudentemente al budget dello scorso anno, La media pro capite, indicativa, è di circa 170 euro.
In questo 2022 gli acquisti di Natale si concentrano su alimentari e abbigliamento e, a seguire giocattoli e spese destinate alla cura della persona.
Si conferma la propensione a fare acquisti nei negozi del centro città. Al 34,6% che preferisce l’acquisto in prossimità si contrappone un 28,7% ancora legato allo shopping nei centri commerciali. In realtà, a prescindere dei risultati quantitativi, si afferma sempre più una modalità di acquisto integrata tra il mondo fisico e l’online. Stabile la propensione verso i mercatini natalizi intorno all’11,9%.
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