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“Fusioni sì, ma senza perdere l’identità”

Brunello: “Fondamentale trovare i giusti equilibri per favorire inclusione e partecipazione”

“Fusioni sì, ma senza perdere l’identità”

Fusioni dei comuni promosse, ma sarà fondamentale trovare equilibri che permettano ai territori, e ai residenti, di mantenere la propria identità. È il parere di Simone Brunello direttore provinciale di Confcooperative, che elogia l'idea sopratutto in termini di possibilità economiche.

“Le aggregazioni di servizi e fusioni di comuni sono assolutamente positive e possono dare vita ad economie di scala, con riduzione dei costi e conseguente aumento dell'efficienza - conferma -. I vantaggi che ne derivano sono molti perché insieme si creano preziose sinergie che, in presenza di comuni di piccole dimensioni sarebbero altrimenti molto più difficili”.

Economie che giovano al commercio, alla produzione, alle aziende, e di conseguenza ai cittadini stessi. L'ostacolo più grande negli anni, però, si è dimostrata proprio l’idea dei cittadini dei Comuni più piccoli che bocciano nettamente le fusioni temendo, con la perdita della propria figura comunale, di essere declassati a frazioni e periferie meno considerate a livello amministrativo.

“Un timore comprensibile - specifica - se da una parte il vantaggio del grande comune è l'accesso ad alcuni servizi e bandi, dall'altra, per quanto riguarda il territorio sarà fondamentale mantenere il rispetto di alcune particolarità perché il rischio è che ci possano essere degli sbilanciamenti a favore delle grandi realtà e di conseguenza una meno attenzione verso le realtà di dimensione minore”.

Tra le altre obiezioni poste dalla cittadinanza polesana anche il timore di una perdita di identità personale, una volta fusi con altre realtà. “Per quello ritengo diventi fondamentale trovare un equilibrio che tenga conto si dei vantaggi economici, ma che nel progetto includa anche il valore delle persone, dei cittadini, del territorio e delle loro identità come comunità - afferma il direttore - Identità che si rischia di perdere proprio quando non ci si riconosce nella nuova identità creata a seguito della fusione”.

In generale comunque l'opinione di associazioni e primi cittadini è unanime poiché, in un territorio molto frammentato è sempre meno popolato come il Polesine, le fusioni di comuni e servizi possono portare a numerosi effetti positivi, nel tempo già dimostrati da altri comuni, come Rosolina e Occhiobello che, grazie a piccole aggregazioni di servizi, hanno permesso ai Comuni più piccoli di accedere a bandi importanti, tra cui quelli legati ai fondi del Pnrr.

“Come Confcooperative siamo sicuramente favorevoli alle fusioni per gli aspetti positivi citati in precedenza - conclude Brunello -. Ma crediamo che queste possano funzionare solo nel caso in cui, nella loro realizzazione, si lavori per creare un percorso partecipativo attivo di chi ne è coinvolto. Nel momento in cui si decide di avviare questo progetto sarà importante trovare il modo di renderlo inclusivo, anche per i cittadini stessi”.

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