VOCE
la protesta
16.12.2022 - 05:00
Visite a lume di candela per i medici di medicina generale della città. Una forma di protesta per portare alla luce le numerose difficoltà del settore medico che, dopo un lungo periodo di difficoltà prima per la lotta al Covid e ora per gestire il caos della convivenza tra influenza e Covid, si sono anche visti escludere dai provvedimenti in discussione a sostegno delle imprese e degli studi professionali per sopperire ai costi del caro energia e dell’inflazione.
“I medici in questo momento stanno affrontando numerose difficoltà - spiega il dottor Flavio Paparella - con un’altissima affluenza negli studi di pazienti affetti da sintomatologia febbrile che sfocia poi o in Covid o nella influenza stagionale, quest'anno arrivata in anticipo e con sintomi pesanti, soprattutto per i bambini. Dobbiamo quindi gestire sia gli accessi che le innumerevoli chiamate provenienti dai pazienti, oltre a tutto il carico burocratico”.
La giornata delle visite ambulatoriali al lume di candela ha coinvolto diversi studi del capoluogo. “Gli studi sostengono costi notevoli che sono aumentati, come per tutti - specifica - Le spese che riguardano l'energia elettrica e il riscaldamento sono praticamente raddoppiate ma il nostro ambito non ha mai avuto accesso a ristori, gli stessi che lo Stato ha, invece, destinato alle imprese. Vero, noi siamo dipendenti del sistema sanitario ma siamo liberi professionisti convenzionati, assimilabili quindi a piccole imprese. Il costo del personale, coloro che rispondo al telefono, prendono gli appuntamenti degli utenti o gestiscono alcune competenze amministrative, è in carico all'Ulss ma le spese vive, riscaldamento, luce e pulizie sono totalmente a carico nostro. Questo ovviamente si traduce in un margine di guadagno inferiore”.
I medici hanno deciso di lanciare un segnale per far emergere queste difficoltà, chiedere di essere considerati al pari delle piccole realtà imprenditoriali e ricevere concreto supporto per far fronte a questi aumenti.
La manifestazione è stata promossa dalla Federazione italiana medici di medicina generale locale e nazionale, che contesta inoltre che la figura del medico di famiglia non può adeguare le tariffe delle proprie prestazioni ai costi sostenuti essendo un servizio pubblico regolamentato da una convenzione con il Servizio sanitario nazionale, peraltro ferma al 2018.
“Abbiamo una convenzione che ha visto l'ultimo rinnovo nel biennio 2016/2018 - conclude - ed un mancato adeguamento dei compensi fermo addirittura a molti anni prima. Questo atto dimostrativo, questa giornata delle visite a lume di candela, è un modo di chiedere più attenzione per la nostra figura professionale. Abbiamo scelto questa modalità perché non abbiamo intenzione di intaccare la gestione dei pazienti, soprattuto visto il periodo molto complesso che stiamo vivendo. Non vogliamo assolutamente fermare il nostro operato ma solamente stiamo affrontando molti problemi, e ora più che mai abbiamo bisogno di risposte concrete”.
Commenti all'articolo
frank1
16 Dicembre 2022 - 08:07
chi ha distrutto la sanita' in italia? bè..chiediamo lumi agli ultimi 10 anni a chi ha governato in italia.tutti taglia lineari alla sanita'!! se poi vogliamo anche fare un salto indietro nel tempo,ci chiediamo:chi ha messo il numero chiuso a medicina?? che sianoi gli stessi??
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