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L'ALLARME

Case di riposo: le rette saranno aumentate, ovunque

I presidenti delle strutture pubbliche del Polesine si sono incontrati e hanno deciso

"Le famiglie sono costrette a pagare le rette. E sfumano i risparmi di una vita"

Le rette cresceranno ancora, nelle case di riposo pubbliche del Polesine. Senza nessuna eccezione, a quanto si apprende, dal momento che è questo l'orientamento emerso dall'incontro tra le strutture, in un tavolo di lavoro coordinato da Luca Avanzi, esperto del settore e direttore dell'Iras, la maggiore realtà di questo tipo, la casa di riposo pubblica di Rovigo.

Gli aumenti dovrebbero oscillare, secondo le prime stime, tra i 4 e i 6 euro giornalieri, per un impatto mensile, per chi paga, quindi tra i 120 e i 180 euro. Non pochi, ma ancora solo una briciola di quanto servirebbe per consentire alle strutture pubbliche di fare quadrare il bilanci. Per arrivare al pareggio, infatti, sarebbero necessari, a quanto emerso nell'incontro, tra i 12 e i 15 euro giornalieri. Una somma improponibile, ovviamente. La situazione, insomma, appare difficile, sia per le strutture che per gli ospiti e i familiari.

I mali del settore sono antichi, aggravati dall'aumento del costo dell'energia, il motivo principale dei rincari; ma anche da un mercato sempre più in mano a strutture private, che possono contare su risorse differenti e, soprattutto, su un potere contrattuale che il settore pubblico non ha. A meno - ha sottolineato Avanzi, nel corso dell'incontro - di non scegliere la strada dell'unione tra diverse strutture, magari sino a raggiungere la creazione di un unico polo sanitario pubblico, frutto di una aggregazione tra Rsa che, a questo punto, potrebbe stare in piedi con i propri mezzi.

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