VOCE
ROVIGO
21.12.2022 - 11:30
Sotto l’albero, non servono regali materiali ma sentimenti e la fine di ogni inimicizia: questo è ciò che chiedono i Rodigini, alle prese con i preparativi per le festività di Natale.
La letterina di Babbo Natale non si riempie di oggetti o di cose per sé perché il primo pensiero va agli altri, a chi ha bisogno, a chi soffre, ai propri familiari con problemi di salute. È grande il cuore dei cittadini polesani, che non vogliono rinunciare alla magia delle feste, soprattutto se queste riusciranno a portare un sorriso in più agli altri.
Dice, infatti, Liliana: “Io non chiedo grandi cose per me, ma vorrei tanto che sotto l’albero si potesse trovare la pace in Ucraina che sta devastando ogni cosa. Non se ne può più di questa drammatica situazione che sta sconvolgendo il mondo”.
Anche per Giuseppe l’importante non sono i regali da tenere in casa, ma molto altri: “Io, sinceramente, chiedo soltanto serenità e tranquillità. Non mi interessano le cose materiali, per me hanno sempre avuto la precedenza i rapporti e le relazioni umane. Se stiamo bene tra di noi, è già un grande regalo per ognuno”.
Serena, oltre a pensare a sé, pensa anche alle persone che le stanno attorno. Racconta infatti: “La cosa più importante da trovare sotto l’albero, dato anche il periodo che abbiamo attraversato, è la salute, tanto la mia quanto quella di chi mi vuole bene. Inoltre, bisognerebbe che sotto l’albero si potessero ritrovare altre cose belle che mancano: pace e serenità. Se poi, oltre a tutto questo, ci fosse anche qualche pensiero carino, di certo non direi di no”.
A concludere Marco, che parla di quanto accaduto in questi giorni: “Le lacrime di papa Francesco mi hanno colpito tanto perché è la richiesta più semplice che anche io mi sento di fare, quella di chiedere la pace. In più, sotto l’albero mi piacerebbe trovare la serenità, non tanto individuale perché io non mi posso lamentare di quello che sto ottenendo nella mia vita, quanto invece per la collettività dato il momento che stiamo passando. Penso, infine, all’ambito lavorativo: ecco, il lavoro è fondamentale e quello sì, dovrebbe esserci sempre, anche dopo l’albero. Sarà una frase fatta, ma credo sia sempre valida: se non è Natale tutti i giorni, non è Natale mai”.
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