VOCE
ROVIGO
21.12.2022 - 21:30
Luca Avanzi, direttore di Iras Rovigo
Mancano pochi giorni alla data del 31 dicembre, termine ultimo per consiglio comunale per approvare la delibera salva-Iras.
Un obiettivo posto con fermezza dal prefetto Clemente Di Nuzzo, per evitare la liquidazione della casa di riposo. “Una richiesta comprensibile - dice il direttore dell’Iras Govanni Luca Avanzi - perché si rischia un problema economico-sociale molto forte: parliamo di lavoratori e di ospiti che necessitano di risposte. Per quanto riguarda le decisioni del consiglio comunale, e la votazione dei consiglieri a favore di Iras con o senza parere tecnico, la questione credo sarà complessa e la vedo molto difficile. E’ vero che un consiglio comunale può deliberare una decisione contro il parere dei tecnici, ma tutto dipende da quale sia il problema, se la destinazione d’uso dello stabile o l’importo economico da pagare”.
Importo che consiste in 3,2 milioni di euro, ma che non comprende le migliorie apportate alla struttura nel tempo. “Importo deciso dai conteggi del Comune che a noi sta bene - spiega Avanzi - e ci permetterebbe di chiudere la parte dei debiti e gestire la nostra struttura, una gestione che è sicuramente positiva. Ma perché arrivino questi soldi ci deve essere sempre qualcosa in più e credo nessun consigliere si voglia assumere responsabilità, soprattutto se dietro a questa scelta c’è la Corte dei conti”.
Tra le altre obiezioni del Comune la destinazione d’uso dopo l’acquisto di Casa Serena, con la richiesta di valutare, prima dell’acquisto, un progetto condiviso per non ritrovarsi con uno stabile vuoto destinato a rimanere tale. “Casa Serena richiede interventi di manutenzione - aggiunge ancora il direttore Iras - quando anche dovesse tornare al Comune non può essere agibile subito, e questo si sapeva già. Serve essere chiari e ammettere eventuali mancanze di idee, non credo manchi la comprensione dell’opinione pubblica, verso una simile ammissione”.
Secondo Avanzi la situazione si è generata perché il Comune ha sempre bocciato le idee proposte non dando però altre soluzioni e la sensazione è che questo voto favorevole non sia così scontato. “Se un consiglio comunale non vuole decidere può sempre tentare un rinvio - spiega - la logica portata avanti fino ad oggi è che il Comune esclude il recesso se prima Iras stesa non cessa l’attività”.
Iras si appresta quindi verso un nuovo anno, con la speranza che sia decisivo. “Attendiamo - conclude - nel frattempo gli stipendi del mese di dicembre sono garantiti, forse ad attendere saranno ancora i fornitori. L’unica cosa che rimane ancora da chiudere sono gli arretrati da contratto, che verranno pagati nei prossimi mesi”.
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