VOCE
LUSIA
27.12.2022 - 10:32
Il mercato del lunedì sulla piazza di Lusia perde una banca storica; ha infatti chiuso Menardo Giuseppe, che portava avanti una tradizione familiare nata nel lontano 1947 con papà Gino.
Una famiglia di Cavazzana che, contrariamente alla tradizione agricola della zona, nel dopoguerra si è dedicata al commercio con Gino Menardo e la moglie Iride. All’inizio la famiglia gestiva un negozio in centro a Cavazzana dove si vendeva di tutto, come ricorda il figlio Giuseppe; poi il papà ha deciso di andare in giro per le corti di campagna a vendere cappelli di paglia con la sua cassetta in bicicletta, ed è stato un vero successo. Così hanno continuato, sempre aumentando la varietà dei prodotti da vendere e diventando una vera e propria banca per i mercati settimanali della zona, sempre mantenendo anche il negozio sotto casa.
Nel 1975 è subentrato il figlio Giuseppe che faceva i mercati del sabato e domenica a Lendinara, il lunedì a Lusia, il martedì a Ramodipalo, il giovedì a Fratta Polesine ed erano presenti anche ai mercati di Villanova del Ghebbo e Badia Polesine. Dal 1984 Giuseppe è diventato titolare dalla licenza e dal 2000 è entrata anche la moglie Nicoletta. Sulla loro bancherella era possibile trovare biancheria intima e abbigliamento per tutte le età di cui erano un punto di riferimento soprattutto nei paesi dove mancano negozi dedicati. Dopo 75 anni, quindi, chiude una delle attività storiche del territorio.
“E’ stata una bella esperienza di vita - dice Giuseppe, che ha raggiunto i requisiti per la pensione - perché stare in mezzo alla gente è sempre positivo, capire anche i loro problemi e cogliere come la nostra gente sa vivere nella semplicità”.
Al mercato infatti, ha aggiunto, non si vedono i giovani ma prevalentemente persone anziane che hanno difficoltà a raggiungere i centri commerciali. Alcuni primi cittadini, come il sindaco Luca Prando di Lusia e Luigi Viaro di Lendinara, per ringraziare Giuseppe e Nicoletta hanno voluto consegnare loro un segno di riconoscenza da parte del comune. Prando ha sottolineato in particolare l’auspicio che possano mettersi a disposizione del loro paese in altre forme ma con altrettanto entusiasmo come hanno saputo fare in questi lunghi anni.
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