VOCE
ADRIA
27.12.2022 - 19:00
La triste vicenda della mamma con il bambino di 4 anni con la febbre immortalata al freddo nel garage delle ambulanze del pronto soccorso, notizia che ha avuto un’eco mediatica nazionale, è solo la punta dello iceberg della difficile condizione dell’ospedale adriese. Come evidenzia il capogruppo dem Sandro Gino Spinello.
“Oltre all'immediata indignazione che come tutti ho provato nel vedere la mamma con il proprio bimbo nel garage per le ambulanze trasformato in sala di attesa del pronto soccorso – afferma - il secondo sentimento è stata la rabbia e il risentimento verso chi ha fatto decadere il nostro ospedale a questi livelli. E giudico in mala fede chi si mostra stupito per la situazione esistente: ci sono problemi che persistono da lungo tempo, poi la situazione si è ulteriormente complicata quando è scoppiata la pandemia e sono stati introdotti i diversi protocolli di sicurezza".
"I pazienti, in un primo tempo, addirittura, venivano lasciati attendere, all'aperto, fuori dall'ingresso del locale per le ambulanze. Ne sono testimoni le centinaia di adriesi e bassopolesani che, come me, hanno avuto necessità di recarsi al pronto soccorso”. Se aspettare al freddo grida vendetta, non meno critica è stata la situazione nell’estate scorsa con le temperature africane.
A questo punto arriva il primo affondo. “E' fuorviante – sostiene Spinello - che la dirigenza dell'Ulss minacci ora provvedimenti disciplinari verso il personale in servizio per quanto successo quella sera quando è a conoscenza benissimo della situazione e dei protocolli praticati. Il sindaco aveva il dovere intervenire molto prima ma non l'ha fatto. Barbierato dopo aver promesso tutto il ‘promettibile’ in campagna elettorale, anche per l'ospedale oggi si ritrova da solo con l'aria fritta delle sue vane promesse. Il grave, purtroppo, è stato che una volta diventato sindaco e resosi conto delle difficoltà reali, ha continuato a voler fare tutto da solo, ovviamente isolandosi e trovandosi con un pugno di mosche in mano”.
Prosegue l’esponente Pd. “Barbierato ha rinunciato a difendere con fermezza le ragioni della sanità pubblica di Adria. Non ha mai attuato azioni decise di contrasto con le scelte penalizzanti per Adria attuati dai direttori generali che si sono avvicendati. In alcune situazioni ha avuto veri e propri atti di piaggeria verso chi ha diretto e sta dirigendo la sanità polesana. Si è intestato meriti che proprio non ha, come l'assunzione di cinque nuovi primari e il corso universitario per infermieri”.
Allora Spinello lancia ancora una volta un appello all’unità delle forze politiche. “Noi continuiamo a ripetere che Adria va tenuta unita il più possibile per tentare di risollevarsi e la salvaguardia dell’ospedale è essenziale per il suo stesso futuro. Questo è o dovrebbe essere il primo compito del sindaco. Ci piange il cuore vedere il nostro nosocomio dileggiato nelle prime pagine dei giornali e delle televisioni, nei social e nei siti Internet anche delle testate nazionali".
"Non lo meritiamo, noi adriesi, ma non lo merita soprattutto il personale medico e infermieristico che continua ad assistere i pazienti in situazioni tante volte proibitive. Stiamo attenti – avverte - che, tra qualche tempo, non ci arrivi addosso la notizia che il nostro pronto soccorso chiude alle 20, non è un'ipotesi peregrina: qualcuno ai piani alti della cittadella sanitaria di Rovigo l'ha già pensato e forse ci sta ancora pensando. Chiediamo per l'ennesima volta al sindaco di metterci assieme e tenerci uniti, diamoci un'altra possibilità”.
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