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L'INTERVISTA

"Saluto con tutti i progetti realizzati"

Marinese: “Finisce la mia esperienza alla guida di Confindustria Rovigo, grande esperienza”

"Saluto con tutti i progetti realizzati"

Il 2022 è stato un anno di grandi traguardi, dall’istituzione della Zls (ancora da perfezionare in diversi punti) alla Capitale della cultura d’impresa, e poi la storica fusione fra Venezia Rovigo e Treviso-Padova. Ed è anche stato l’ultimo anno alla guida di Confindustria Venezia Rovigo. Ma da gennaio il 2023, per Vincenzo Marinese continuerà ad essere ricco di sfide e di progettualità.

Presidente Marinese dopo aver guidato Confindustria Venezia Rovigo per 5 anni, che bilancio se ne può trarre?

“Direi più che positivo. Abbiamo portato a casa tutto quello che avevamo nel nostro programma del 2017. Ma non voglio parlarmi addosso, i giudizi su quanto fatto in questi anni lasciamo che siano gli altri a darli”.

Allora parliamo dell’attualità più calda, che pensa di questa manovra finanziaria che il governo ha messo a punto dopo polemiche e aggiustamenti.

“Direi che si tratta di una manovra che non mi sorprende. Il governo è in carica da poche settimane e ritengo che abbia fatto quello che ci si poteva aspettare. Sapevamo che sarebbe stata una manovra assistita, entro i binari della Ue. E se l’obiettivo era anche quello di non fare nuovo debito il traguardo non poteva che essere quello che stiamo vedendo. Mi aspetto piuttosto un 2023 in cui si lavori sulla crescita, anche dal lato delle politiche industriali. Ora si è puntato tanto sul mettere in sicurezza imprese e famiglie dal punto di vista dei rincari energetici”.

Eppure guardando al nostro Polesine non si può non rilevare lo stallo sulla Zls, dove non è ancora certa la copertura finanziaria con il credito d’imposta per chi vuole investire.

“Certo e mancano anche un paio di decreti attuativi. Ma io resto ottimista, so che c’è l’assoluto interesse del governo per le Zes e le Zls. E se ce ne fosse bisogno in primavera, con la probabilissima nuova manovra economica, ci porteranno a compimento gli atti mancanti”.

A novembre di quest’anno è stata portata a termine quella che è una vera rivoluzione nel mondo di Confindustria, ossia la nascita di Confindustria Veneto est che comprende Venezia, Rovigo, Treviso e Padova.

“La chiusura di un percorso per il quale mi sono battuto per anni, e che dimostra quanto sia stata lungimirante la scelta fatta nel 2015 con la prima fusione fra Confindustria Venezia e Rovigo”.

Un passaggio storico che sembra non aver trovato opposizione e polemica, tutti a favore anche nel campo delle istituzioni e del mondo economico.

“Questo perché chi ha deciso questo percorso aveva ben chiaro quello che c’era nel sentimento e nella pancia delle aziende. L’esperienza della Capitale della cultura d’impresa, inoltre, ha dimostrato quanta sinergia sia possibile fra i quattro territori. O meglio: all’interno di un’unica area vasta che può essere considerata una grande area metropolitana. Per arrivare dalla periferia di Roma al centro ci vuole circa un’ora, più o meno il tempo per raggiungere i punti più estremi di questa area vasta”.

Quali saranno le grandi sfide che Confindustria Veneto est porterà avanti nei suoi primi mesi di attività?

“Consolidare la propria organizzazione. E poi mettere subito in campo due pilastri: la capacità di fare sintesi e di compattare il mondo confindustriale per non scadere, anche nei momenti difficili, nel rischio del provincialismo, mai smettere di ragionare in termini di area vasta metropolitana”.

E il secondo pilastro?

“Investire nelle progettualità, lavorare per migliorare il tema della mobilità e delle infrastrutture perché essere interconnessi ha poco senso se poi non ci si riesci a spostare. E allora la visione deve comprendere investimenti su grandi parcheggi nel quadro della metropolitana di superficie, per collegare in modo veloce, e sostenibile tutti i punti della nostra area vasta. Parcheggi con car shering elettrico. E poi le connessioni fra i poli industriali, i poli tecnici e della formazione professionale. Una rete di servizi che ragioni in ottica di area vasta”.

A proposito di formazione, nella classifica della qualità della vita il Polesine è agli ultimi posti nel settore formazione professionale.

“Per questo dico che è necessario mettersi in rete, altrimenti il pericolo di essere terra di conquista rimane. E dunque si deve lavorare per arrivare ad un contesto economico di aziende di pregio.

Marinese, tra pochi giorni non sarà più alla guida di Confindustria Venezia- Rovigo, cosa le lascia questa esperienza?

“L’orgoglio di aver rappresentato una comunità sana, di grande valore. Il privilegio di aver conosciuto tanti amministratori locali che hanno a cuore il loro territorio, con senso di appartenenza e che apprezzano ciò che si fa per il territorio stesso”.

Non le rimane un rammarico?

“Tutto quello che dissi al momento del mio insediamento nel 2017 l’abbiamo portato a casa, e di questo ringrazio ancora tutti quelli che hanno collaborato con la struttura confindustriale. Quindi non parlerei di rammarico, e poi se è vero che nella vita si commettono sempre degli errori, ma la cosa importante è la capacità di non commettere errori irreversibili, senza rimedio. Ecco io questa capacità credo di averla avuta. E posso raccontare un piccolo aneddoto?”

Come no.

“Un imprenditore mi detto che ultimamente Confindustria è più umana e vicina a loro e alle loro esigenze. Ecco questo è il vero senso, il fulcro di Confindustria: essere vicino e assistere chi fa impresa”.

Ma quindi? Da gennaio farà solo l’imprenditore?

“Occuparmi della mia azienda è la mia vita. Ma da gennaio sarò vicepresidente vicario di Confindustria Veneto est con delega al territorio di Venezia. E sarò lieto di accompagnare Leopoldo destro, presidente di Veneto est, a conoscere il mondo delle aziende di Venezia, una disponibilità a 360 gradi che durerà fino a quando Destro lo riterrà necessario”.

Cosa si augura per il 2023 e per il Polesine?

“C’è da completare la Zls. E poi molto dipenderà dalle politiche del governo, che deve anche saper ascoltare. E poi spero che si riesca a far passare in area Ue la necessità di allungare i tempi di ammortamento per le imprese per i prestiti del periodo Covid. Spero poi che possa finire presto la guerra in Ucraina e che i mercati tornino nella fase ordinaria, senza scompensi”.

Propositi di largo respiro.

“Ed occorre giocare d’attacco, arrivando finalmente a quella sburocratizzazione che da sempre frena lo sviluppo”.

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