VOCE
L’INTERVISTA
30.12.2022 - 17:20
“Corsi di eccellenza e tante opportunità. La nostra città a misura di studente”
Rovigo città universitaria, ora è realtà. Ma si può ancora migliorare. E per il futuro? Rovigo potrebbe ospitare non solo la formazione, ma addirittura diventare polo di ricerca.
Ne abbiamo parlato con Diego Crivellari, presidente del Consorzio universitario di Rovigo, che traccia un bilancio dell’anno appena trascorso e ci racconta le novità per il futuro.
Crivellari: Rovigo sempre più città universitaria. Quali saranno i prossimi step?
“Bisogna consolidare quello che c’è già e, soprattutto, come ha detto anche di recente il sindaco Edoardo Gaffeo, rafforzare l’attrattività della nostra città per i giovani. E questo, però, è uno sforzo che non può fare il Cur da solo, ma serve la collaborazione di tutti gli attori che lavorano nel campo della formazione ma anche dell’intera città, e penso alla società civile, all’economia locale, oltre, ovviamente, agli attori istituzionali come lo sono i nostri soci (Comune di Rovigo, Provincia e Camera di Commercio)”.
L’area Censer-Cubo assume sempre più i tratti di un piccolo Campus, ci saranno ulteriori interventi in questa direzione?
“E’ molto probabile che si continui a migliorare l’area con interventi ulteriori. Lo studentato è partito con il piede giusto, ha cominciato a funzionare da subito. Non solo è pieno, ma ci sono addirittura le liste d’attesa. Attualmente ci abitano circa 100 studenti. Chiaramente l’intenzione è quella di creare altri servizi per gli studenti, e penso ad esempio al miglioramento dei collegamenti con il centro della città e la creazione di qualche ulteriore struttura attorno allo studentato. Durante l’inaugurazione dello studentato la Fondazione Cariparo aveva già anticipato che ci sarebbe anche la volontà di realizzare un’area sportiva attrezzata nelle vicinanze delle camere per gli studenti”.
Quanti sono, ad oggi, gli studenti universitari che hanno scelto Rovigo per la laurea?
“Sono circa duemila, la maggior parte dei quali frequenta di corsi dell’università di Padova, tra le sedi del Censer-Cubo, cittadella sanitaria per le professioni sanitarie e l’ex-Celio dove dal 2021 è partito il corso di Ingegneria del rischio idrogeologico, mentre 350 di questi afferiscono al dipartimento di Ferrara con sede a palazzo Angeli”.
Cosa ci rende attrattivi rispetto ad altri poli?
“Non mi stancherò mai di ripeterlo: da noi gli studenti possono trovare una città e un’università a misura di studente. La nostra è una città di provincia tranquilla ma ben collegata che inoltre, nonostante le dimensioni, offre molti servizi. E poi, chiaramente il Cur offre corsi di qualità ed eccellenza oltre a un grande ventaglio di opportunità. Questi sono una serie di fattori che giocano a favore, ma questo non toglie che sia necessario crescere come città universitaria, in modo graduale ed equilibrato. Devo ringraziare i nostri soci che hanno dimostrato una fortissima attenzione e collaborazione non solo in sede di bilancio ma anche di stimolo e condivisione delle iniziative che mettiamo in campo”.
Quali prospettive future?
“Dicevo, sicuramente aumentare i servizi offerti agli studenti e, in questo senso, prevediamo nelle prossime settimane di tornare all’apertura della biblioteca serale, a partire dalle 20. Una iniziativa che era sospesa per Covid e adesso vorremo riproporre nel momento in cui superiamo la ristrettezza del numero di personale. Abbiamo già in vigore una university card che vorremmo far crescere e pubblicizzare perché purtroppo è partita in era Covid, ma ora va promossa e fatta conoscere. E’ una di quelle iniziative che creano uno scambio tra università, città e studenti. La card, che offre sconti nei negozi aderenti per gli studenti del Cur, è stata realizzata in collaborazione con i commercianti e le associazioni di categoria. Poi vorrei sottolineare che finalmente il primo febbraio ci sarà il ritorno in presenza dell’University day la vetrina più importante del Cur che si presenta al pubblico. Anche se, debbo dire, anche in versione online abbiamo avuto risultati interessanti e insperati visto il periodo, ma finalmente si torna in presenza, ed è un’altra cosa. Sarà per noi una bella opportunità e con qualche sorpresa, come un relatore d’eccezione che sveleremo nelle prossime settimane. E poi a metà aprile avremo un importante convegno di pedagogia di valore internazionale che vede la collaborazione tra noi e l’università di Padova. Per quanto riguarda i corsi quelli che ci sono funzionano ma certamente, per il futuro, servirà ragionare su altri corsi che si possano sposare bene con il territorio. Infine, è molto probabile che, con il nuovo anno, la sede di ingegneria vedrà la partenza di un centro di ricerca sugli effetti dei cambiamenti climatici. E così a Rovigo oltre alla formazione sbarca anche la ricerca. Un bel traguardo. Non solo formazione ma anche ricerca”.
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