Cerca

ADRIA

“Fermare la repressione in Iran”

Su proposta di Spinello sarà chiamata in aula Shahnaz Jahangiri per condividere la sua testimonianza

“Fermare la repressione in Iran”

Su proposta di Spinello sarà chiamata in aula Shahnaz Jahangiri per condividere la sua testimonianza

Via libera unanime del consiglio comunale alla mozione presentata dal presidente Francesco Bisco per esprimere indignazione su quanto sta succedendo in Iran e piena vicinanza e solidarietà alle donne e a tutte le vittime della brutale quanto inaccettabile repressione che il regime sta portando avanti.

Il civico consesso ha accolto anche la proposta del capogruppo dem Sandro Gino Spinello di invitare in aula Shahnaz Jahangiri, cittadina adriese di origini iraniane che insieme al marito ha patito la repressione del regime di Khomeini. “Avevamo tutti gioito – ha ricordato Spinello – quando nel 1979 era stato cacciato l’ultimo scià di Persia, purtroppo nessuno poteva immaginare che i ‘liberatori’ sarebbero stati ancor più oppressori del regime precedente”. Il consiglio comunale straordinario, che dovrebbe svolgersi in tempi brevi, sarà allargato ad altre testimonianze e saranno coinvolte anche le comunità limitrofe.

“Da molto tempo, ormai – si legge nella mozione - il popolo iraniano, donne e uomini lottano per il riconoscimento dei loro diritti e per la fine del regime teocratico che ha limitato in modo diffuso e trasversale le libertà individuali e collettive con particolare riferimento alla popolazione femminile libera e democratica; numerose sono le proteste in corso contro le restrizioni esistenti in Iran, nonché interventi sul tema da parte di personalità note che hanno espresso la propria indignazione per questi abusi e violenze di un regime autoritario e teocratico degli ayatollah e della relativa polizia morale che creano un forte disagio culturale e sociale alle donne iraniane; le proteste di questi ultimi mesi sono culminate con la morte della giovane donna di origini curde, Mahsa Amini, 23 anni, che ha fatto esplodere la rabbia delle donne iraniane trascinando la protesta popolare nelle piazze”.

E ancora: “A pochi giorni dalla morte di Mahsa, un’altra ragazza simbolo della protesta, Hadis Najafi, 20 anni, è stata uccisa durante una manifestazione a Teheran. Ma le donne iraniane non si sono arrese ed hanno riempito le strade e le piazze trascinando giovani e uomini al loro fianco, trasformando la protesta per le violenze subite in una denuncia contro la repressione delle libertà individuali, contro la corruzione dilagante e contro gli aumenti dei prezzi e dell’inflazione che hanno ridotto in povertà milioni di famiglie”.

“Tenuto conto che il popolo iraniano chiede a gran voce la libertà, abbiamo il dovere politico e morale di esprimere sostegno e solidarietà alle donne iraniane e al popolo iraniano, ribadendo il nostro impegno e azione in Italia, in Europa e nel mondo per l’affermazione della autodeterminazione delle donne, della democrazia, dei diritti civili, sociali, economici e culturali universali fondamentali per la convivenza, il benessere, la sicurezza e la pace”.

Pertanto il consiglio comunale chiede “al nostro Paese, nelle sue articolazioni istituzionali più alte, di impegnarsi per far cessare la repressione iraniana a partire dai diritti delle donne e invita il sindaco e la giunta comunale a valutare di promuovere iniziative di solidarietà al fine di valorizzare la necessità di una democrazia paritaria, con il dovere di scelta individuale che ogni essere umano dovrebbe avere, senza più violenze e abusi di genere attraverso un processo di consapevolezza dei diritti soggettivi inviolabili a prescindere da obblighi religiosi che ledono le libertà individuali”.

Inoltre si chiede di intervenire  "con estrema urgenza, presso il Governo nazionale e presso la sede dell’Unione europea presente a Roma, per sollecitare l’impegno degli organismi e della comunità internazionale, affinché possano contribuire e sensibilizzare le autorità iraniane, l’ambasciatore dell’Iran in Italia, al fine di vedere garantiti i diritti e rilasciate le persone arbitrariamente arrestate durante le manifestazioni di protesta, dopo la morte di queste giovani donne”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400