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IL PROGETTO

Le anguille saranno microchippate

Il presidente Gasparini: “Fanno parte del nostro territorio, hanno bisogno di essere tutelate”

Le anguille saranno microchippate

Nasce Lifeel, un progetto al quale ha aderito l’Ente Parco Delta del Po, per la salvaguardia delle anguille.

Un protocollo d’intesa per il patrimonio ittico del fiume Po, che andrà a prendere in considerazione tre regioni, ossia Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. “Un progetto le cui linee guida sono state dettate dalla Comunità Europea per tutte quelle specie che vanno salvaguardate e a cui va data una particolare attenzione”. Così il presidente dell’Ente Parco Delta del Po Moreno Gasparini, che chiarisce nel dettaglio questo protocollo.

“Spesso pensiamo solo alle tartarughe, ma anche le anguille nostrane che fanno parte del nostro territorio hanno bisogno di essere attenzionate. Un animale monitorato per quanto riguarda il numero, in quanto negli ultimi decenni questa specie animale è scesa tantissimo a livello di esemplare per vari motivi”.

E proprio tenendo conto di questa peculiarità, il presidente dell’Ente Parco Delta del Po Moreno Gasparini specifica: “Per questo motivo la Comunità Europea sta predisponendo risorse per gli enti localizzati in modo da poter fare un lavoro, insieme alle università di Padova e Ferrara, di continuo monitoraggio. Questo vuol dire raccogliere in mare e fiume anguille di medie dimensioni, mettendo a loro un microchip con il quale possono essere riconosciute soprattutto dai pescatori, come non più pescabili e sarebbero delle vere e proprie sentinelle”.

Un piano comunque che parte delle basi: “Sono state liberate in mare e, tramite il monitoraggio con il satellite potranno darci diverse informazioni su qual è il loro stile di vita, dove vanno ad accoppiarsi e quale sarà il loro percorso lungo i mari. Questo perché andranno prima nel mediterraneo, poi verso lo stretto di Gibilterra per arrivare nell’Atlantico e tornare proprio nelle nostre zone per ripopolarsi. Quindi la finalità è quella di rimpinguare il numero delle specie anche in libertà attraverso questo monitoraggio”, conclude il presidente Gasparini. Si è costituito un vero e proprio pool di lavoro tra le varie Regioni ed Enti e nello stesso programma è interessata anche la Grecia per dare maggiori informazioni su questa specie animale.

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