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ROVIGO

Teatro, il futuro è dei giovani

Acclamato il basso polesano Riccardo Zanellato, protagonista di due emozionanti bis.

Teatro, il futuro è dei giovani

Un grande successo per il concerto di Capodanno del teatro Sociale di Rovigo svoltosi ieri alle 17. Un buon inizio musicale soprattutto perché il teatro cittadino ha avuto il coraggio di mettere in prima linea i giovani musicisti dell’orchestra del conservatorio Venezze di Rovigo diretta da Elisabetta Maschio.

Con la scelta di rendere protagonisti i giovani musicisti, il teatro Sociale è riuscito a dare due forti messaggi: il futuro della musica sono i giovani e, soprattutto, che tutte le “forze” musicali della città devono essere valorizzate e sostenute partendo proprio dal tempio della musica per eccellenza.

Protagonisti indiscussi del concerto che ha dato il “la” al nuovo anno sono stati il soprano vicentino Claudia Pavone e il basso polesano (di Porto Viro) Riccardo Zanellato tanto atteso dalla sua amata città non solo per la voce, ma anche per la sua straordinaria sensibilità verso il prossimo. Presenti al concerto il sindaco Edoardo Gaffeo e l’assessore alla cultura Roberto Tovo.

A dare il via al concerto (con un ritardo di 15 minuti) è stata l’ouverture del “Guglielmo Tell” di Rossini, eseguita magistralmente dall’orchestra del Venezze. Un buon anno acclamato non solo dalla musica ma anche dalla presentatrice-voce recitante Cristina Chinaglia che ha introdotto quasi tutti i brani su testi scritti da Marco Schiavon tracciando anche, in modo ironico, un percorso di vita del compositore, per poi citare l’aria che di lì a poco sarebbe stata eseguita.

Una presentazione adatta al numeroso pubblico che ha riempito il teatro soddisfatto di vedere un figlio, un nipote, un amico tra l’orchestra.

Il basso rodigino Riccardo Zanellato è stato il vero protagonista del concerto insieme all’orchestra, accolto in palco con un lungo applauso che ha introdotto l’esecuzione della famosissima aria tratta dal “Barbiere di Siviglia” di Rossini, “La calunnia”. Da Rossini si è passati a Giuseppe Verdi con l’esecuzione di due arie tratte da “I vespri siciliani” eseguite dal soprano vicentino Claudia Pavone “Mercè dilette amiche” e dal basso Zanellato “O tu Palermo”.

Ancora un momento musicale dell’orchestra del conservatorio cittadino, con l’esecuzione dell’ouverture dell’opera “Norma” di Bellini, ha esaltato la qualità del concerto e, soprattutto, l’attenzione rivolta alla partitura da parte dei giovani musicisti, seguiti con attenzione dal maestro Elisabetta Maschio. Il maestro Maschio non ha lasciato al caso nessun attacco orchestrale, ha seguito tutti gli strumenti con grande attenzione, con gesti precisi utili alla formazione giovanile ma, anche, con lo sguardo di sa come motivare i giovani rendendoli protagonisti di qualità.

Il concerto è proseguito con l’esecuzione dell’aria “Casta diva” tratta dall’opera “Norma” di Bellini e che ha sofferto della mancanza fondamentale del coro. “Sì, mi chiamano Mimi” da “La Bohème” di Puccini è stato il brano che ha messo in risalto maggiormente la musicalità, il fraseggio ed il colore vocale del soprano Claudia Pavone. A concludere il concerto è stato il duetto “Sai com’arde in petto mio” tratto dall’opera “I puritani” di Bellini.

Applausi scroscianti per tutti gli interpreti con ripetute richieste di bis, tanto da indurre il maestro Zanellato a prendere con sé la chitarra ed intonare, insieme al soprano, un commovente “Non ti scordar di me” coinvolgendo il pubblico. Ulteriore chicca (e sorpresa) un duetto tra il Maestro Zanellato e Cristina Chinaglia che hanno incantato il pubblico eseguendo il famoso brano “I’ te’ vurria vasà”. Al termine non poteva mancare la celebre “Marcia di Radetzky” con il tradizionale battito di mani da parte del pubblico.

Un concerto che ha visto anche un passaggio di consegne di direzione artistica dal maestro Luigi Puxeddu - musicista espertissimo, apprezzato in tutto il mondo con un grande bagaglio di esperienza pluriennale - al giovane Riccardo Bottacin, entrambi presenti al concerto.

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