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ADRIA

Giuriolo: “Mara, un esempio”

Il toccante ricordo del numero uno di Bancadria

Giuriolo: “Mara, un esempio”

Ancora un volta il “Pranzo della solidarietà” ha lasciato il segno per la numerosa e calorosa partecipazione.

Ancora una volta l’evento ha lanciato un forte messaggio di fraternità nel ricordo di quella figura straordinaria che è stata Mara Crepaldi Braga la cui esperienza è una lezione per le giovani generazioni a spendersi nel volontariato nelle sue diverse articolazioni. Ancora una volta è stata scelta la location dell’alberghiero Cipriani esempio concreto dell’eccellenza scolastica che la città sa offrire e nello stesso tempo per aiutare i ragazzi a raccogliere e far proprio il messaggio della solidarietà che ha animato l’iniziativa.

L’evento è stato organizzato dall’amministrazione comunale ed ha visto la partecipazione di diverse autorità istituzionali cittadine e polesane: dal sindaco Omar Barbierato al prefetto Clemente Di Nuzzo, dalla viceprefetto Rosa Correale al presidente di BancAdria Colli Euganei Mauro Giuriolo.

“Una bella giornata – commenta il numero uno della Bcc di corso Mazzini – nel ricordo di Mara il cui esempio abbiamo sempre davanti agli occhi. Ho avuto la fortuna di conoscerla – sottolinea Mauro Giuriolo – sono cresciuto insieme a suoi figli, posso dire veramente che chi l’ha conosciuta sa di aver incontrato un angelo”.

Toccante il saluto portato da Carlo Braga, il figlio più grande di Mara. “Volontariato, solidarietà e gioventù: vedere i rappresentanti del volontariato insieme ai giovani che si adoperano per la solidarietà – osserva - rappresenta il mix perfetto che avrebbe fatto commuovere mia mamma”.

Gli ospiti sono stati accolti dagli studenti del Cipriani affiancati dai loro docenti e dalla dirigente scolastica Lorenza Fogagnolo. La giornata è stata impreziosita dalla consegna di due benemerenze “Adria riconoscente” alla memoria: a Giovanni Sandonà e Mariano Coletti, autentici pionieri dell’alberghiero che hanno guidato nei primi anni nei ruoli di preside e vice. A ricevere gli attestati le figlie, rispettivamente, Isabella e Licia, quest’ultima accompagnata dal figlio che porta lo stesso nome del nonno.

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