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PORTO VIRO

In autunno apre il nuovo ospedale

L’ad della casa di cura Stefano Mazzuccato traccia un bilancio delle strutture

In autunno apre il nuovo ospedale

L’ad della casa di cura di Rovigo e Porto Viro, Stefano Mazzuccato, traccia un bilancio delle strutture

Mazzuccato traccia un bilancio delle Case di Cura di Rovigo e Porto Viro. L’amministratore delegato della Casa di Cura di Rovigo e Porto Viro, Stefano Mazzuccato, in chiusura d’anno, traccia un bilancio di due strutture che rappresentano una parte importante della sanità privata polesana.

“L’anno appena terminato è stato complicato sotto diversi punti di vista – spiega Mazzuccato – Sicuramente la pandemia ci ha visti impegnati nel far fronte alle necessità legate alla carenza di personale medico e sanitario ma anche l’inflazione ci ha visti, purtroppo, protagonisti con un aumento esponenziale dei costi energetici".

"Per quanto riguarda Porto Viro, i lavori per la costruzione del nuovo ospedale stanno continuando – prosegue – non siamo proprio in linea con il cronoprogramma che ci eravamo dati, ma contiamo che il primo stralcio venga terminato nell’autunno 2023 con un ampliamento di circa 10mila metri quadri, dove pensiamo di poterci trasferire già in autunno. Si tratta di un investimento significativo che ci vede impegnati ad investire nel territorio in quanto ci consideriamo ‘persone al servizio di altre persone’ in un territorio nel quale siamo presenti da oltre sessant’anni”.

L’amministratore si sofferma poi sulla difficoltà di trovare personale. “Si fa fatica a trovare sia personale medico che infermieristico, ma anche fisioterapisti e tecnici di radiologia e questo per noi è importante in quanto siamo in una zona periferica lontana dalle grandi città venete e emiliane e questo diventa un ulteriore problema che ci mette in difficoltà sull’allestimento dei servizi di urgenza e di emergenza – continua l’amministratore delegato – E’ vero che siamo una struttura privata ma siamo convenzionati e quindi parte integrante del sistema sanitario regionale e nazionale e facciamo parte della rete dell’emergenza”.

Mazzuccato, fa poi alcune considerazioni sul fatto che il Polesine sia finito al 77esimo posto nella classifica della qualità della vita. “Anche questo ritengo sia collegato alla difficoltà di reperire personale sanitario. Il 77esimo posto non è certo una bella posizione ma deve essere vista con una particolare attenzione perché ci vede vicini a Lecce e molto lontani dagli altri capoluoghi di provincia della nostra regione. Abbiamo poi una popolazione molto anziana e questo è strettamente connesso alla domanda di servizi sanitari”. Ma è sul futuro della sanità che Mazzuccato si sofferma, illustrando le cose a suo avviso più urgenti alle quali pensare.

“Il primo elemento da mettere in sicurezza è quello di riuscire ad erogare prestazioni di qualità connesse al recepimento di professionalità mediche e infermieristiche – spiega ancora – a questo va sommata la questione delle tariffe e dei finanziamenti, sia per i volumi di attività che per il rimborso delle prestazioni che sono bloccate da oltre 10 anni. Per questo è in atto un’interlocuzione con la Regione per cercare di far si che questi vengano adeguati. Siamo una società di servizi e l’inflazione ha colpito molto anche noi e con l’11% di inflazione non riusciamo più a reggere la sfida di quello che ci sta aspettando. Sono comunque ottimista perché penso che si possono trovare delle soluzioni, cercando di fare squadra con la Regione, con l’Azienda Sanitaria e con il territorio per arrivare a dare quei servizi che la nostra comunità chiede e merita”.

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