Piscina, causa da due milioni

Un’altra questione irrisolta, e una partita da due milioni di euro. Il caso piscina arriva sul tavolo del tribunale. Ma l’obiettivo, tanto del Comune quanto di Rhodigium Nuoto, è quello di arrivare a un accordo transattivo. Primo passo: a dicembre è stato affidato l’incarico a un perito di valutare le ragioni dell’una e dell’altra parte.

Da un lato, infatti, il Comune lamenta affitti non pagati per due milioni di euro, a “botte” di 240mila euro annui previsti dal canone; dall’altro la società che gestisce il polo natatorio di viale Porta Po ritiene di aver apportato lavori di manutenzione straordinaria all’impianto, che dovrebbero essere scomputati dal dovuto. Ci penseranno i tecnici a dirimere la questione.

Che intanto è stata messa in luce dal sindaco Edoardo Gaffeo, rispondendo a un’interrogazione sollevata dal capogruppo della Lega Michele Aretusini. “Impossibile risolvere la cosa in modo bonario in quanto la ditta avanzava delle pretese. Ma i lavori da loro eseguiti - ha detto tra le altre cose il sindaco - non sarebbero di manutenzione straordinaria secondo la valutazione fatta dal nostro ufficio tecnico”. Inoltre, ha aggiunto il primo cittadino, “si chiede l’individuazione dei beni mobili presenti dentro alla piscina, della loro titolarità e del loro importo”.

Esprime, invece, fiducia per una soluzione positiva (e condivisa) della questione il presidente della Rhodigium Nuoto Silvano Lindaver. “La volontà per un accordo c’è tutta, ma ci sono elementi economici da valutare. In ogni caso, il servizio agli utenti non si fermerà come non si è fermato nonostante la crisi dovuta al forte aumento dei costi energetici. Speriamo che la diminuzione dei costi del gas ci consenta ora di lasciarci alle spalle un periodo che è stato difficile, e che ci ha portato a concnetrare tutte le attività in una sola vasca”.