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LENDINARA

Sviluppo, presentate 30 richieste

Il sindaco Viaro: “Oltre alle istanze dei cittadini, è questione di rigenerazione urbanistica”

Sviluppo, presentate 30 richieste

Si è parlato nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale della prossima Variante n. 6 al Piano degli Interventi. “Assume una particolare rilevanza – ha commentato il sindaco Luigi Viaro - perché oltre alle circa trenta richieste da parte dei cittadini c’è anche un discorso di rigenerazione urbanistica, soprattutto dal punto di vista delle nostre aziende".

"Dobbiamo pensare allo sviluppo artigianale-industriale della città. Dobbiamo pensare se la zona di sviluppo continua ad essere la dorsale Sr 88 o se invece dobbiamo guardare a via Valli, vista anche la realizzazione di una struttura, un nuovo impianto dopo l’area dell’ex zuccherificio dove c’è richiesta per la costruzione di 5 mila metri quadri di capannone. O piuttosto la tangenziale a sinistra, nella zona dell’impianto di Zambello Riduttori. E’ determinante che il Consiglio comunale dia indicazioni, senza dimenticare il centro storico”.

Fabio Vanin, il tecnico incaricato di lavorare sulla variante, ha commentato: “Sarà la sesta variante di uno strumento urbanistico sempre più dinamico, per la rigenerazione dell’esistente e il contenimento del consumo di suolo”. Sono una trentina le domande tra cittadini e imprese, che in questa fase istruttoria approfondirà le richieste, per capire se gli interventi e le proposte sono coerenti o no con il contenimento del consumo di suolo e la rigenerazione dell’esistente.

“Siamo ancora nell’epoca in cui abbiamo la necessità di costruire capannoni o aree industriali? – ha osservato il consigliere di minoranza Alessandro Ferlin – Capisco le necessità dell’imprenditore locale che vive e ha famiglia qua, ha una storia e una tradizione ed è da assecondare. Per anni abbiamo discusso di aree produttive e sono sempre andate in continuità con quelle che già il territorio aveva, senza grandi macroaree. Non si è parlato delle potenzialità dell’area a ridosso della Valdastico. Stiamo parlando di aree industrali per concedere qualche capannone a qualche impresa locale o un’area in cui si possa fare un polo produttivo strategico magari con i comuni vicini. Un’area produttiva logistica che abbia servizi per le imprese acqua, gas, depurazione e fognatura. Bisogna fare una valutazione seria, valutare se ampliare le attività in certi contesti sia o meno positivo nel medio-lungo periodo”.

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