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ADRIA

Un solo grido: “In alto i cuori per Gigin”

Oggi alle 15 i funerali di un personaggio storico per la città

Un solo grido: “In alto i cuori per Gigin”

E’ il giorno dell’ultimo saluto a Luigi Passadore, per tutti Gigin, spentosi all’età di 89 anni nel passaggio tra il vecchio e nuovo anno. Le esequie saranno celebrate oggi pomeriggio alle 15 in Cattedrale, poi la salma sarà tumulata nel cimitero cittadino. La camera ardente è allestita nella Casa funeraria Zanella in via mons. Pozzato.

Il sindaco ha indetto per oggi il lutto cittadino durante le cerimonia delle esequie, a Palazzo Tassoni le bandiere sarebbe a mezz’asta. Tantissime le persone che nelle ultime 48 ore hanno voluto portare un’ultima testimonianza di affetto e gratitudine a Gigin. Nel ringraziare tutti per tanta partecipazione, i familiari esprimono sentimenti di ringraziamento e riconoscenza a medici e operatori del reparto di medicina dell’ospedale di Adria per le premurose cure prestate fino all’ultimo momento. Un commosso saluto arriva dall’Avis, associazione dei donatori di sangue di cui Gigin era socio da tantissimi anni.

“Quando una persona importante ci lascia – si legge - non è mai semplice trovare le parole giuste per rendergli omaggio. Crediamo che tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerti hanno una frase, un episodio che ti ricordi. Abbiamo avuto il privilegio di averti con noi in tante occasioni della vita associativa e ogni volta che ti davamo il microfono per un saluto, sapevi con poche semplici frasi esprimere tutti i concetti di solidarietà per i quali noi, giovani presidenti, dovevamo fare uno sforzo in più. Grazie presidente, grazie Gigin”.

Per tanti anni la Croce verde è stata per Passadore una seconda casa. Così lo ricorda Lamberto Cavallari già presidente dell’associazione e attuale vicepresidente vicario nazionale di Anpas. “La scomparsa di Gigin ci addolora, è stato un nostro milite negli anni ‘coraggiosi’ in cui il soccorso era garantito solo dalle associazioni, un modo di fare volontariato e soccorso che oggi non esiste più. Con lui si chiude una pagina della nostra storia. Negli ultimi anni Gigin non ha mai mancato di far sentire la sua presenza autorevole al nostro fianco, incoraggiandoci e sostenendoci nelle tante iniziative a cui abbiamo lavorato”.

E ancora: “Gigin abitava a poche centinaia di metri dalla sede della Croce verde. Eravamo rientrati da pochi giorni dal primo viaggio in Ucraina, dalla segreteria ci avvisano che c'è una persona anziana che vuole salutarci… se i giovani sapessero. Andiamo in segreteria e troviamo Gigin sfinito per la camminata, seduto su una sedia: ‘Ciao Gigin, ma che hai fatto?’. E lui: ‘Sono venuto a ringraziarvi. Avete fatto qualcosa di grande fioi!’. ‘Abbiamo fatto quello che facevate voi da giovani, quello che Croce verde ha sempre fatto nella sua storia”. E ancora: “Si fioi, ma la guerra, chi poveri putini adesso stai ben?”. Gli occhi si gonfiano di lacrime e il groppo gli sale alla gola. Questo era Gigin: poteva fare una telefonata, ma per lui oltre alle parole contavano i gesti e quella camminata di grande fatica per lui era stato il suo modo di dimostraci gratitudine”.

Aggiunge Cavallari: “Anche nel mondo del volontariato si tende a parlare molto: il grande insegnamento che ci lascia è che nel nostro mondo e non solo le azioni contano più delle parole”.

Quanto mai affettuoso il ricordo della Pro loco. “Caro Gigin – si legge nella pagina Fb dell’associazione - in questi ultimi anni ci sono tanto mancate le tue visite in Pro loco. ‘Ciao fiole!’ ci dicevi sempre quando arrivavi, posavi il tuo copricapo e ti sedevi. Non ci hai mai fatto mancare parole di incoraggiamento e un sorriso. E vogliamo parlare dei racconti della tua giovinezza? Ti ascoltavamo con immenso piacere perché trovavi sempre una morale e un modo per avviare una riflessione sui valori importanti della vita.

Ci mancherai Gigin. Eri una persona speciale, come poche. Conserveremo per sempre il tuo ricordo, cercando di onorare quanto ci hai insegnato. E sempre ci salutavi con ‘Sursum corda’ ovvero in alto i cuori”. Questo era il suo motto.

Ed ecco il commosso ricordo di Shahnaz Jahangiri, origini iraniane ora con cittadinanza italiana. “Venti anni fa – ricorda - ci siamo conosciuti in una riunione, come si dice: è stato amore a prima vista. Per 20 anni ogni volta che ti ho incontrato era una gioia immensa. Mi mancherai tanto”.

Il sentimento degli adriesi, soprattutto di quei giovani che non hanno fatto in tempo a conoscerlo, o conosciuto poco, è nelle parole di Sara Mazzucato, consigliere comunale e provinciale. “Se ne va una persona meravigliosa, una persona di quelle che sembrano belle. Quando poi le conosci, ti accorgi essere belle per davvero. Una persona di un altro tempo, però il mondo sarebbe migliore se fossimo tutti di un altro tempo come lui”.

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