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VENETO

Pazzesco: rubano ossa di dinosauro alla grande mostra

Sparite due falangi di un esemplare di 100 milioni di anni fa

Pazzesco: rubano ossa di dinosauro alla grande mostra

Un furto incredibile e abbastanza insensato, a meno che non si voglia pensare a un colpo su commissione. Al momento, però, la pista principale appare quella di un vandalismo meschino e gretto. E' accaduto alla grande mostra Lost Hangar, che si tiene a Padova in questo periodo e che, tra i vari reperti, propone ai visitatori anche scheletri di dinosauro. Ne dà notizia il quotidiano online Padovaoggi.it

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Ignori hanno rubato le falangi superiori di un dinosauro vissuto oltre 100 milioni di anni fa: furto da parte di ignoti di due artigli dell'esemplare fossile di Psittacosaurus, tradotto letteralmente "pappagallo rettile", esposto alla mostra “Lost Hangar, dinosauri rivelati” aperta da un mese nell'area fieristica di Padova.

L'ammanco è stato notato dal personale interno della mostra durante l'ispezione finale poco prima dell'orario di chiusura di qualche giorno fa. Alcune falangi delle due dita dell'arto superiore destro del dinosauro Psittacosaurus presente nell'imponente allestimento espositivo di oltre 5.500 mq sono state amputate dall'arto, sganciate ed asportate dall'installazione metallica che sostiene l'intero scheletro fossile dell'animale vissuto nel Cretacico inferiore.

"Un furto che ha sorpreso tutti - commenta lo staff di sala alla reception della mostra scientifica curata dal museografo Ilario de Biase per Venice Exhibition Srl - anche perché è avvenuto in pieno orario di apertura della mostra, nonostante i tendiflex a protezione del reperto e per tutto il tempo ci fossero guide e steward a monitorare i flussi di visitatori, notare movimenti sospetti e tenere d'occhio costantemente gli allestimenti".

Aggiunge la direzione dell'evento: "Purtroppo gli artigli asportati per le loro esigue dimensioni erano facilmente occultabili all’uscita e chi ha compiuto materialmente l'asporto dall'installazione avrebbe anche potuto essere coperto dalla vista altrui durante l'azione grazie alla presenza di uno o più complici". Molto dispiaciuto anche il curatore Ilario de Biase: "È il rischio che si corre quando si offre l'opportunità unica ai visitatori di avere un incontro ravvicinato con le tracce di vita di un tempo così profondo come l'era dei dinosauri. Alzeremo la guardia ma non priveremo di questa esperienza le nuove generazioni di visitatori che stanno accorrendo. Solo prendendo familiarità dal vivo con questi resti fossili, si potrà educare al rispetto di questa storia oltre a instillare e innescare il sentimento verso queste tracce di un bene comune di tutta l'umanità".

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