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TRIBUNALE

Le azzerano i punti della patente, il giudice li restituisce

Vittoria in aula per l'automobilista, ecco cosa è successo

Le azzerano i punti della patente, il giudice li restituisce

Un’automobilista “salvata” dalla comunicazione della revisione della patente, ossia il provvedimento della Motorizzazione che dispone necessariamente, alla luce dell’esaurimento dei “punti”, l’obbligo di sostenere nuovamente sia l’esame teorico di guida che quello pratico. Nel caso in cui questi non vengano superati scatta automaticamente la sospensione a tempo indeterminato della patente stessa. 

E’ una sentenza estremamente importante, alla luce della posta in gioco, quella ottenuta dagli avvocati Cristina Guasti e Gina Cappato del foro di Rovigo, componenti della rete professionale Lpteam. Il giudice, dopo avere sospeso il provvedimento, lo ha poi annullato, ritenendolo illegittimo. Gli avvocati dell’automobilista, da parte loro, avevano chiesto l'annullamento del provvedimento amministrativo, che disponeva la revisione del titolo abilitativo alla guida, invocando la violazione del principio di buona fede. 

Tutto comincia quando l'automobilista, che aveva commesso più infrazioni del Codice della strada, si vede comunicare l’azzeramento del saldo punti con conseguente revisione della patente. Rivolgendosi ai legali, però, l’automobilista spiega come, da parte sua, avesse sempre tenuto monitorato il proprio saldo punti ricorrendo ai canali istituzionali predisposti dalla pubblica amministrazione. Rassicurata da un saldo punti superiore allo zero verificato in seguito all’ultima infrazione contestata, l’automobilista aveva quindi deciso di non frequentare i corsi di recupero punti. Inspiegabilmente, però, la stessa automobilista si trovava, poi, ad essere destinataria del provvedimento della motorizzazione. 

Provvedimento che riteneva in qualche misura ingiusto, essendo stata tratta in inganno sul “saldo punti” che le rimaneva: se avesse conosciuto la reale entità, infatti, avrebbe frequentato i corsi di recupero e in questo modo scongiurato la possibilità di vedersi comunicare la revisione della patente. Un errore del sistema della pubblica amministrazione, insomma, la avrebbe tratta in errore, con tutte le conseguenze del caso.

 

Il Giudice di Pace di Rovigo, ancor prima dell’udienza, ritenendo già ad una prima lettura fondate le ragioni addotte nel ricorso, disponeva l’immediata sospensione del provvedimento di revisione della patente. Alla prima udienza, sentite le parti, ha accolto il ricorso ritenendo che la condotta della pubblica amministrazione sia stata lesiva del principio di buona fede, il quale informa i rapporti tra privati cittadini e pubblica amministrazione ai sensi dell’art. 1 comma 2 bis l. 241/1990. L’automobilista si era, infatti, fatta parte diligente attivandosi per conoscere, dopo ogni infrazione, il proprio saldo punti e aveva, inoltre, riposto un legittimo affidamento sulle comunicazioni pervenutele tramite i canali istituzionali.

 

A seguito di ciò, l’ufficio della Motorizzazione, sede territoriale, ha provveduto a cancellare il provvedimento impugnato e l’automobilista è stata ammessa a frequentare uno o più corsi per recuperare i punti perduti e conseguire, così, un nuovo saldo attivo.

 

 

 

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Commenti all'articolo

  • diduve

    09 Gennaio 2023 - 23:52

    uno che perde TUTTI i punti arrivando a zero NON deve piu' guidare....

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