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ROVIGO

Rancori e faide tra tassisti, uno in ospedale

Operatore aggredito da un collega: “Mi ha gridato ti spacco la faccia e brucio l’auto”

Rancori e faide tra tassisti, uno in ospedale

Il numero unico dei taxi rimane ancora un miraggio, con continui problemi per gli operatori, spaccati in due gruppi, 1812 e 23900 che non riescono a trovare un punto di accordo.

Una situazione che si protrae da tempo e che ha portato all'inasprimento del clima e anche alla comparsa di conflitti, al momento verbali, tra i due gruppi di lavoratori. “Il 23 dicembre, verso le 8 di sera, mi trovavo in servizio taxi 23900 parcheggiato negli spazi dedicati davanti al bar della stazione ferroviaria - spiega Valentino Scaranello del 23900 - Davanti a me si trovava parcheggiato il mezzo condotto da un collega, dietro alla mia vettura era parcheggiato il mezzo di un altro collega, tutti in coda in attesa di clienti".

"Durante l'attesa si è avvicinato all'ultimo mezzo un cliente, rimandato al taxi parcheggiato al primo posto, come da regole. Poco dopo è arrivato un secondo cliente chiedendo informazioni sempre all'ultimo taxi, in ultima fila rispetto alla sosta programmata, dietro al mio turno di esercizio”.

Questa volta però il cliente sale a bordo del taxi prevaricando l'ordine di arrivo, essendo Scaranello pronto alla partenza. "Sono sceso e ho spiegato al cliente che la corsa sarebbe dovuta succedere con il taxi precedente - continua -. Mentre parlavo il collega dietro di me è sceso dal proprio taxi iniziando a proferire parole offensive al sottoscritto e contro la mia famiglia, con frasi minacciose". Minacce pesanti che sono state registrate anche su un verbale di denuncia, come ‘ti spacco la faccia quando ti trovo a piedi e ti brucio la macchina’.

“Io non ho voluto reagire alle provocazioni e offese e mi sono allontanato con il cliente - aggiunge - a cui ho spiegato il fatto successo. Il signore ha compreso la situazione e si è reso disponibile ad un’eventuale testimonianza in caso di denuncia. Terminata la corsa, però, sono stato costretto a rivolgermi al pronto soccorso di Rovigo in quanto molto agitato, considerando le recenti vicissitudini di salute derivate da scompensi cardiaci”.

A confermare lo stato di malessere anche il verbale del pronto soccorso, in cui il lavoratore è giunto con segni di agitazione e pallore. Uno scontro che non sembra essere il primo, a quanto raccontano gli operatori, e che potrebbe essere risolvibile trovando un accordo attraverso un numero unico che permetterebbe di dare turni definiti e ritmi di vita più normali.

Sul numero unico per i servizi taxi era intervenuto il sindaco Edoardo Gaffeo, che in una comunicazione inviata ai gruppi aveva invitato i lavoratori a trovare un accordo, inserendo anche la figura di un mediatore attraverso Cna trasporti. L'impegno dell'amministrazione, messo nero su bianco, qualora il gruppo non avesse trovato un punto comune, sarebbe stato procedere alla creazione del numero unico.

“Al momento ci sono stati incontri, ad alcuni quali siamo stati presenti e ad altri no - racconta Andrea Pavarin del numero 23900 - ma del numero unico non c'è ancora traccia e non sembra volersi trovare una soluzione. Nel frattempo i due gruppi lavorano in maniera distinta ed il nostro, in inferiorità numerica, è in grossa difficoltà”. Pavarin conferma che il 23900 spesso lavora sotto organico, perché una licenza è sospesa, uno di degli operatori sta vendendo e Scaranello si trova in ospedale.

“Non abbiamo giorni di riposo, siamo sfiniti. Spesso i cittadini lamentano che faticano a trovare i mezzi disponibili - aggiunge - alcuni di essi sono stati portati anche agli incontri con l'amministrazione proprio per spiegare il disagio che vivono gli utenti. Il numero unico permetterebbe di trovare un accordo e soprattutto di dettare i ritmi di vita normali e offrire un servizio migliore, ma al momento l'unica cosa che abbiamo visto cambiare sono controlli sempre più frequenti sul nostro operato, che aggiungono disagio a quello già presente”.

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