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SPARI IN CLASSE

"Umiliata e derisa dai bulli": prof denuncia 24 studenti

La docente, presa di mira con una pistola ad aria compressa, non ha ancora superato il trauma

“Denuncio tutta la classe”

I fatti denunciati dalla professoressa Maria Cristina Finatti, 61 anni, di ruolo all’Iis Viola Marchesini di Rovigo, riaprono una ferita che non si era ancora rimarginata: un gruppo di alunni non ancora 15enni sparano pallini di plastica con una pistola ad aria compressa su una docente durante la lezione di Scienze della terra e biologia, non una volta, ma due. La pistola viene poi lanciata fuori dalla finestra, insieme ai pallini di plastica.

“Un centinaio”, è ipotizzato nella denuncia-querela. Poi i video, ben due, che in pochi giorni da quella seconda ora dell’11 ottobre scorso, diventano virali. Prima sui gruppi Whatsapp dell’Iis Viola Marchesini, poi su Tik Tok, Instagram e Facebook.

I reati per i quali tutti e 24 gli alunni sono stati denunciati al tribunale dei minori di Venezia a vario titolo sono: lesioni, diffamazione, oltraggio a pubblico ufficiale e atti persecutori. A rispondere sono chiamati tutti e 24 gli alunni presenti nella classe I D, formata da 25 studenti (una ragazza era assente quel giorno).

Tutti - secondo la ricostruzione fatta dalla professoressa Finatti, assistita dagli avvocati del foro di Rovigo Tosca Sambinello e Nicola Rubiero - avrebbero contribuito a dileggiare la docente e a far sì che, con una disposizione diversa dei banchi, qualcuno potesse colpirla. Ma sarebbero soprattutto sei gli appena adolescenti che avrebbero orchestrato di impallinare la professoressa, per una sorta di sfida tra di loro. Uno ha portato la pistola, un altro ha distratto la docente, un altro ancora ha sparato su incitazione dei compagni, un quarto ha lanciato la pistola fuori dalla finestra. Ma tutta la classe, per la prof, è stata complice di quella ora sulle “galassie e i buchi neri”… da dimenticare.

La prof Finatti è stata presa di mira ben due volte, prima alla testa e poi, qualche minuto dopo che aveva scritto nel suo registro l’accaduto, un altro colpo sotto l’occhio sinistro, alla fine della sua ora. E’ stata assistita dal vicepreside Cesare Lamantea, che le ha consigliato di recarsi a casa o in ospedale. La docente ha deciso di curarsi in casa. Non c’è dunque un referto del pronto soccorso, ma si è poi rivolta nei giorni a seguire al suo medico di base.

Un consiglio di classe straordinario, le conseguenti sospensioni, i colloqui con la psicologa della scuola, Federica Boniolo, lezioni massicce di educazione civica e di rispetto degli adulti non sono evidentemente bastati alla docente, che ha cambiato nel frattempo classe e che ora si riserva di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento penale. Anche perché, un mese dopo la violenza subita l’11 ottobre, il 17 novembre, alcuni alunni della classe I D sono stati oggetto di una nuova nota dell’insegnante di matematica, perché deridevano e scimmiottavano l’insegnante vittima dei bulletti.

“Mai ricevuto delle scuse, nessun ravvedimento”, sottolinea la docente rodigina nella denuncia. E racconta di aver cambiato approccio alla scuola, di sentirsi derisa, sotto attacco, di avere timore di incontrare gli alunni della I D. E a giudicare dal tenore della denuncia-querela, ha tutta l’intenzione di andare avanti con le sue accuse, non escludendo alcuno degli alunni presenti quel giorno in classe.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    13 Gennaio 2023 - 08:04

    i giovani farli veder in faccia?? no...la privacy non lo consente..ci fate vedere almeno le facie dei genitori' dovrebbero essere magiorenni

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