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PESCA

Un nuovo supernemico per le vongole

Dopo l’allarme legato al granchio blu, una nuova specie minaccia le acque: le noci di mare

Un nuovo supernemico per le vongole

Dopo i granchi blu e le alghe sempre più aggressive, arriva un altro abitante nella Sacca a disturbare il sonno degli allevatori di vongole: la noce di mare. Le noci di mare (Mnemiopsis leidyi) rappresentano un pericolo per il nostro mare.

A causa dei suoi effetti negativi, mnemiopsis leidyi è stata inserita nella lista delle 100 specie invasive più dannose al mondo. Lo scrivono a chiare lettere i responsabili di Arpa Friuli Venezia-Giulia che hanno negli ultimi anni messo a punto un progetto di monitoraggio e studio per controllare l’invasione delle noci di mare. E i danni si iniziano già a contare.

Un altro pericolo, dunque, per un prodotto fondamentale per l’economia e la ricchezza enogastronomica del nostro Delta del Po. E non è l’unica. Perché lo scorso novembre, la giunta regionale del Veneto con due delibere, su proposta dell’assessore alla Pesca Cristiano Corazzari, ha approvato altrettanti progetti in contrasto ai danni di un altro pericolo: il granchio blu. Con il primo atto era stato approvato lo schema di accordo con l’Università Ca’ Foscari Venezia dal titolo “Monitoraggio della distribuzione e abbondanza della specie alloctona Callinectes sapidus (il cosiddetto, granchio blu) nella laguna di Chioggia: impatti sulla pesca tradizionale ed indicazioni gestionali”.

Mentre con una seconda delibera era stato stanziato un nuovo finanziamento per il progetto di ripopolamento dei molluschi bivalvi tra Chioggia e Venezia reso necessario in seguito ai gravi impoverimenti causati dalla tempesta Vaia del 2018 e dall’”Acqua granda” del novembre 2019.

Grazie alla collaborazione con Ca’ Foscari, la Regione del Veneto avvia un monitoraggio del granchio blu nelle acque con l’obiettivo di fornire indicazioni utili per una gestione della pesca professionale in laguna e ridurre gli impatti negativi della specie. La finalità del progetto, finanziato al 50 per cento dalla Regione per un valore di 20 mila euro, è quella di verificare la distribuzione, la struttura di popolazione e l’abbondanza del granchio blu oltre alle eventuali potenzialità per lo sfruttamento economico di tale risorsa, come già avviene nel sud del Delta del Po.

Il granchio blu, specie aliena segnalata per la prima volta in laguna di Venezia nel 1950, negli ultimi anni è sempre più diffuso nelle acque lagunari venete, portando con sé un impatto pesante sui bivalvi sia in branchi e in allevamenti, dei quali è uno dei principali predatori. Il monitoraggio verrà condotto tra marzo e ottobre 2023 in collaborazione con le cooperative di pesca. Il progetto sarà inoltre l’occasione per valutare per questa specie l’efficienza degli attrezzi da pesca selettivi come le nasse da granchi con il fine di avere una prima valutazione dell’efficacia del prelievo alieutico per il contenimento delle popolazioni della specie invasiva. E per il pericolo granchio blu a lanciare l'allarme, era stato anche il Consorzio cooperative pescatori del Polesine di Scardovari. Secondo le segnalazioni, nella Sacca del Canarin sarebbe sparito circa l'80% del prodotto, prima che potesse essere venduto, con un danno economico pesantissimo.

E ora arrivano anche le noci del mare, un altro pericolo per le vongole del Delta.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    13 Gennaio 2023 - 08:02

    Prima ancora del granchio blu,il supernemico è l'ue

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