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Una enorme rete di videosorveglianza

Il protocollo d’intesa “secondo Stralcio” per la messa a punto di un sistema di controllo unificato

Una enorme rete di videosorveglianza

Il Comune di Lusia fa parte dei 15 comuni polesani che hanno aderito all’ambizioso progetto sperimentale a regia regionale “Polesine Sicuro” del valore massimo di un milione di euro per la creazione di un sistema di controllo coordinato ed unificato che vede la collaborazione della Provincia di Rovigo con la Questura e la Prefettura, oltre che con i comuni firmatari.

Sono ben 15 i comuni, Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Bergantino, Castelnuovo Bariano, Ficarolo, Giacciano con Baruchella, Lusia, Melara, Pettorazza Grimani, Polesella, Rosolina, San Martino di Venezze, Taglio di Po e Villamarzana, che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa “II Stralcio” che autorizza ed impegna gli enti coinvolti alla messa a punto di un sistema di controllo unificato delle principali vie di accesso al territorio del Polesine con 30 punti di rilevamento veicolare bidirezionali che verrebbero collegati ai sistemi comunali o sovracomunali esistenti.

Del progetto, di importo massimo di un milione di euro messo a disposizione dalla Regione Veneto, esistono però già e sono attivi i varchi posizionati nel comune di Rovigo ed Occhiobello. Questo sistema al momento sperimentale consentirà il tracciamento dei veicoli in transito, delle targhe sospette in ingresso e in uscita dal territorio, il conteggio dei veicoli che transitano su direttrici primarie o nodi nevralgici. Il tutto confluirà in un server centrale di sistema installato in una sala apposita della Questura di Rovigo aggregando cosi i dati in transito in una struttura centrale pur restando a disposizione sia della Questura stessa ma anche dei comuni e dei comandi di Guardia di Finanza e Carabinieri in caso di movimenti sospetti o necessità.

Spetta alla Provincia di Rovigo il ruolo di coordinamento, di supporto tecnico e progettuale e di supervisione tecnica per gli interventi previsti nell'ambito dei singoli enti locali mentre la Questura di Rovigo fungerà da rappresentante del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e responsabile interno del trattamento dei dati raccolti. La Prefettura di Rovigo svolge il ruolo di coordinamento generale oltre a curare le relazioni tra le Forze dell’Ordine, la Regione, la Provincia e gli altri enti locali partecipanti al progetto.

Infine, i 15 comuni firmatari, diretti utilizzatori ad uso gratuito dei varchi, si impegnano a collaborare con la Provincia per la scelta delle soluzioni tecniche e la predisposizione degli atti tecnici di progetto necessari alla implementazione dei varchi di rispettiva competenza.

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