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Il grido di battaglia dei braccianti

Rivive nell'opera di Bertoli "La Boje"

Il grido di battaglia dei braccianti

La biblioteca “Mario Bonamico” di Papozze, giovedì 19 gennaio alle 21 in sala consiliare, organizza la presentazione de Il Romanzo de “La Boje” di Antonella Bertoli. La conduzione della serata sarà affidata a Luciana Passarella.

E’ il 17 settembre 1882: trasportato dalla furia delle acque fangose dell’Adige il corpicino della piccola Brunetta venne raccolto dalla barca di due cannaroli. Sugli argini la povera gente piangeva e guardava desolata il disastro. Nient’altro che acqua. Niente raccolto, niente lavoro. Nemmeno quella misera paga che il padrone dava per la mietitura e la zapponatura del riso sarebbe toccato loro in quell’anno terribile. La fame era tanta. Le malattie portavano nella fossa bambini, anziani, donne e uomini: tubercolosi, gastroenterite, pellagra, colera, tifo. I poveri non potevano nemmeno più andare a spigolare e a raccogliere erbe, pescare, tagliare alberi per gli zoccoli. Vivevano in case di canna e fango. La rabbia cominciò a serpeggiare a Pezzoli, tra gli iscritti alla Società Democratica e nell’osteria dell’Adele raggiunse il colmo. “La Boje” divenne il grido di battaglia dei braccianti polesani.

Ma non solo de La boje si parlerà nel corso dell’incontro. Saranno proiettati alcuni video relativi alla triste vicenda del camion della morte durante l’alluvione del 1951 quando nei pressi di Frassinelle perirono 84 persone; una storia oggetto di indagine nell’ultima pubblicazione della Bertoli.

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