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LENDINARA

Garibaldi sta per tornare a casa

Da inizio anno condivide i locali col Don Minzoni. Viaro: “Se fanno richiesta, non c’è problema”

Garibaldi sta per tornare a casa

Il “Garibaldi” tornerà quasi certamente indietro, nella storica sede dell’asilo, dopo un periodo trascorso in condivisione locali al Don Minzoni.

Se ne è parlato nell’ultima seduta del consiglio comunale, grazie all’intervento di Alessandro Ferlin, capogruppo di minoranza di Valori in Comune: “Sento versioni discordanti, da una parte si dice che quella attuale, che vede le due scuole dell’infanzia insieme, è una soluzione provvisoria; dall’altra sento invece che la scuola Garibaldi sarà utilizzata per un ampliamento degli uffici comunali. Credo sia giusto che venga fatta chiarezza sul futuro della scuola Garibaldi e sull’utilizzo dell’edificio che ospitava la scuola”.

La scuola dell’infanzia era infatti già stata trasferita all’inizio dello scorso anno scolastico, come da indicazioni dell’allora dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Lendinara, Laura Riviello: “A causa del calo demografico il Don Minzoni il prossimo anno avrà due sezioni anziché tre, per cui ci sarà lo spazio necessario per tutti. Ogni scuola manterrà i propri insegnanti, i propri collaboratori scolastici, i propri progetti e i propri servizi in essere per le famiglie”.

“Con il calo demografico già in essere - aveva aggiunto il sindaco Luigi Viaro - la scuola Don Minzoni già avrebbe avuto una classe in meno e la struttura della Garibaldi necessita di interventi, quindi abbiamo colto l’occasione”. Al posto della scuola, si erano quindi trasferiti i servizi sociali del Comune.

Il primo cittadino ha chiarito che l’istituto sta pensando di rivedere la scelta fatta: “Non è il Comune a scegliere, noi siamo a disposizione della scuola perché è il patrimonio della comunità. La precedente preside Riviello aveva fatto la richiesta di riunire le due scuole e avevamo condiviso il percorso, ora la nuova preside ha espresso la richiesta di poter eventualmente ritornare alla collocazione storica per non essere penalizzati anche dal punto di vista della programmazione regionale, e noi abbiamo dato la massima disponibilità. Il trasloco è costato circa 700 euro per collegamenti di rete, non sono stati fatti interventi strutturali sugli edifici per l’accorpamento delle due materne. Se ci confermano la richiesta, anche alla luce del numero di alunni che sarà iscritto per il prossimo anno, per noi va bene tornare alla collocazione precedente”.

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