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Porto Tolle

Il futuro parte da una rete... da pesca

Un progetto per trasformare i problemi ecologici del mondo e del mare in “sfide, soluzioni ed azione”

Il futuro parte da una rete... da pesca

L’appuntamento è per le 15 di oggi, in municipio a Porto Tolle, per l’ultimo degli incontri dedicati alle modalità di recupero dei rifiuti prodotti dall’attività ittica (ma anche dei rifiuti raccolti in mare dai pescatori) alla luce dell’evoluzione normativa della materia.

Alla presenza del sindaco e dell’assessore alla Pesca verrà infatti sottoscritta una convenzione fra il comune di Porto Tolle, le cooperative di pescatori di Pila e Scardovari e la “Biodesign Foundation”. Una convenzione decisamente importante e perché metterà Porto Tolle e il comparto ittico in contatto con una delle esperienze più innovative del settore.

BioDesign Foundation è infatti una organizzazione no profit che si occupa di promuovere il rapporto tra uomo, tecnologia, produzione e ambiente attraverso la ricerca e la messa in opera di soluzioni sostenibili e concrete alle sfide poste dai problemi ecologici globali. E nell’anno e mezzo di attività, che l’ha vista già “sbarcare” nei principali porti del Veneto e non solo, sono notevoli i passi avanti nel progetto che è stato avviato nella laguna veneziana.

Tramite Earth Solution Project (progetto per trovare soluzioni ecologiche ai problemi ambientali del mare), la Fondazione si è infatti adoperata per trovare una modalità concreta per far sì che tutti i pescatori conferiscano le reti dismesse alla BioDesign Foundation evitando che le stesse siano abbandonate in mare. Pensate che ogni anno finiscono in mare tonnellate di reti da pesca e rifiuti in plastica.

E proprio raccogliendo la richiesta dei pescatori di Pila e Scardovari e dell’amministrazione comunale di Porto Tolle di individuare una soluzione allo smaltimento delle reti ed alla limitazione della plastica nei mari, la BioDesign Foundation ha dato vita anche al mercato ittico di Pila e presso il porto di Scardovari al progetto Vox Maris, che sarà al centro della presentazione di oggi e della successiva firma della convenzione. Emanuele Mazzaro, direttore per l’Italia ed il Mediterraneo della BioDesign Foundation, ha dunque approfondito la collaborazione con il Mercato Ittico di Pila ed il Comune di Porto Tolle per poter posizionare alcuni container scarrabili per la raccolta quotidiana del materiale da pesca. Un impegno, quello richiesto ai pescatori, che la BioDesign Foundation premia economicamente pesando e pagando al chilogrammo il materiale da consumo dei pescherecci. Le reti da pesca dismesse sono considerate un rifiuto speciale e il loro smaltimento prevede tra l’altro un processo complicato ed oneroso.

La plastica e le reti raccolte in mare e consegnate nei punti di raccolta vengono poi trasformati in oggetti di design e sculture artistiche. Come quelle ispirate all’opera di Luigi Colani, design che nella sua lunga carriera ha fatto della natura una costante fonte di ispirazione.

“Il mare è il nostro motore più importante sulla terra, è un bene prezioso e dobbiamo impegnarci a preservarlo, se vogliamo sopravvivere”, spiega Roberto Guerini, fondatore e presidente della BioDesign Foundation. “Realizzare un mondo più etico e sostenibile è assolutamente possibile”. e la BioDesign Foundation dedica gran parte delle proprie attività al progetto Vox Maris proprio per togliere più plastica e reti possibili dal mare”.

Per fare un esempio di cosa significhi questa attività, solo nell’ultimo anno nel vicino mercato ittico di Chioggia, la Fondazione ha raccolto una montagna di 100 tonnellate di reti e materiali da pesca.

E adesso la sfida a Porto Tolle.

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