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Mariaelena Fincato, una vita da premio

Da alcuni anni fa parte stabilmente nella sezione Alti del coro del Gran teatro La Fenice di Venezia

Mariaelena Fincato, una vita da premio

Da alcuni anni fa parte stabilmente nella sezione Alti del coro del Gran teatro La Fenice di Venezia

E’ stato assegnato a Mariaelena Fincato, mezzosoprano, il premio “La Colonna 2023”, sesta edizione, riconoscimento ideato nel 2018 dal gruppo folcloristico Bontemponi di Bottrighe. Premio rivolto ad un cittadino/a, residente o emigrato, che si è particolarmente contraddistinto nei diversi ambiti. La decisione è stata presa nella recente riunione del direttivo dell’associazione.

Il personaggio Mariaelena Fincato si avvicina alla musica all’età di sette anni entrando a far parte dell’allora coro di voci bianche Biribò, successivamente divenuto coro femminile Plinius, diretto da Antonella Pavan, con la quale si avvicina anche allo studio del pianoforte. Con l’iscrizione al conservatorio Buzzolla inizia ad animare musicalmente le liturgie all’organo della chiesa del proprio paese costituendo, negli anni successivi, un coro di bambini che seguirà sino all’età matura. Nello stesso periodo entra a far parte del coro polifonico parrocchiale diretto da Carla Bizzaro. Dall’inizio delle scuole superiori e per diversi anni fa parte della Corale adriese.

Successivamente si iscrive al conservatorio Venezze di Rovigo conseguendo il diploma di canto lirico ed il diploma accademico di II livello in musica vocale da camera. Contemporaneamente si perfeziona sotto la guida del maestro William Matteuzzi, rinomato tenore rossiniano. Attratta da sempre dalla musica corale, sacra, sinfonica e teatrale, grazie anche ad una ricca esperienza in vari ensemble, inizia ad affrontare audizioni e concorsi vocali internazionali che le danno l’opportunità di lavorare in molte produzioni, in Italia e all’estero, nelle compagini corali di prestigiosi teatri: dal Regio di Torino alla Scala di Milano all’Arena di Verona.

Contemporaneamente, porta avanti per diversi anni, l’attività di insegnamento nelle scuole primarie e secondarie. Dal 2018 a seguito di concorso, entra a far parte stabilmente nella sezione Alti del coro del Gran teatro La Fenice. Sposata con il cantante lirico rodigino Francesco De Poli, risiedono a Bottrighe dove hanno creato anche il rinomato b&b La Garzetta. Il premio “La Colonna 2023” sarà consegnato all’interno della cerimonia della 32^ edizione di “Serata d’Onore”, che si svolgerà in estate.

Albo d’oro del premio Nato nel 2018, il primo premio “La Colonna” è stato assegnato ad Antonio Boni, l’anno dopo a Nerino Albieri, nel 2020 a Giuliano Girotto, nel 2021 a mons. Antonio Cappato e l’anno a Gino Navicella, per la prima volta alla memoria, essendo scomparso qualche mese prima.

“Il premio La Colonna – ricorda Roberto Marangoni, presidente dei Bontemponi - è un riconoscimento annuale che viene assegnato ad una persona di Bottrighe, vivente o alla memoria, sia essa residente o emigrata, che si è particolarmente distinta nei diversi campi della società: dalla cultura alle attività ricreative, dallo sport alla medicina, dal settore del volontariato al sociale, ma anche nel settore economico, contribuendo alla crescita del paese e a farlo conoscere oltre i propri confini. L’idea, nata nel 2018, è del gruppo folcloristico Bontemponi.

"Il premio – sottolinea Marangoni - ha un duplice significato: quello storico, in riferimento all’antica colonna a lampade con gradini costruita nei primi del 1900 nel lato sud di piazza della Libertà, ricostruita, a somiglianza della precedente, negli anni Ottanta, simbolo e punto di riferimento e di incontro della comunità. In questo modo si vuole considerare “una colonna del luogo” la persona indicata”.

L’allegra compagnia sarà impegnata domani a Ponte San Nicolò, alle porte di Padova, con lo spettacolo “L’e ancora ganzega” dalle 15 alle 19 nella sala civica Unione europea. L’impegno dei Bontemponi ha una duplice finalità: creare momenti di socializzazione recuperano le tradizioni della cultura rurale e favorire la solidarietà sostenendo la ricerca contro le malattie genetiche, oltre a contribuire all’attività della scuola materna del paese. Sono testimonial Fidas per diffondere la cultura della donazione del sangue.

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