VOCE
VENETO
21.01.2023 - 15:00
Emergono nuovi particolari, al momento di uno snodo fondamentale nell'inchiesta sull'omicidio di Abano, che ha visto, secondo le attuali ricostruzioni, Valentina Boscaro uccidere, lo scorso 29 settembre, Mattia Caruso.
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L'autopsia, infatti, a quanto riporta il quotidiano online Padovaoggi, confermerebbe le prime dichiarazioni della giovane. "Il coltello era vicino al cambio. Io l’ho preso, forse con la mano destra e ho colpito Caruso subito al petto. Eravamo in movimento e l’ho colpito, mentre non se l’aspettava né io l’ho minacciato prima, è stato anche per me un movimento repentino".
Secondo le risultanze del medico legale, Mattia Caruso è stato colpito al torace con un colpo di arma bianca vibrato con azione di punta e taglio. E’ confermata quindi la compatibilità della lesività con il coltello a serramanico rinvenuto nella tasca dei pantaloni della vittima
Nella perizia inoltre si evidenzia "non si rilevano segni riferibili a lesioni da difesa attiva o passiva". Il trentunenne, in altri termini, non si aspettava di essere colpito. Prima delle dichiarazioni spontanee la stessa Valentina Boscaro del 29 settembre aveva dichiarato di una aggressione nel parcheggio, aveva parlato di tensioni nel locale da dove arrivavano quella sera. Aveva raccontato di liti che però vengono smentite dai testimoni che sono stati sentiti ed erano ai “Laghetti”, il locale dove si sono recati la fatidica sera del 25 settembre, Mattia e Valentina. Sempre lei ha dichiarato che Mattia era in mezzo a storie di spaccio e per questo sarebbe stato aggredito.
A questa versione hanno creduto anche i carabinieri di Abano che invece di interrogare l’unica testimone sono andati alla ricerca di un fantasma che in realtà non c’era. A Mattia Caruso, Valentina, addebita comportamenti da spacciatore, quando né addosso e neppure nell’auto gli sono state trovate sostanze.
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