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VENETO

Un altro medico aggredito: l'ottavo in 20 giorni

E' accaduto in provincia di Verona, ma la situazione è seria ovunque

Fuga dei medici dagli ospedali del Polesine

Ancora un episodio di violenza sui medici. Una aggressione in piena regola. L'ottava, in provincia di Verona, dall'inizio dell'anno. Ma, al di là della collocazione geografica, la situazione è seria ovunque, con questa preoccupante tendenza che pare continuare a prendere forza.

Questa volta è accaduto a Cologna Veneta. A scatenare la rabbia del paziente, il rifiuto, da parte del medico, di produrre in modo illegittimo un certificato di malattia per giustificare l'assenza dal lavoro.

Tutto, secondo le prime ricostruzioni, è avvenuto durante il turno di notte: il medico si è ritrovato sotto la minaccia di un paziente che a più riprese lo ha spintonato e gli ha bloccato le mani. Il sanitario ha chiamato i carabinieri e annunciato di voler sporgere denuncia in Procura.

Non si è fatta attendere la reazione della Federazione italiana medici di famiglia, Fimmg. "Servono tutele reali per i medici e servono adesso. Si passi dalle parole ai fatti o verrà meno anche l'assistenza - avverte Tommasa Maio, segretario nazionale Fimmg Continuità assistenziale - Quanto avvenuto al medico a Cologna Veneta, cui va la nostra solidarietà, è gravissimo. Non possiamo più accettare di essere esposti a questi rischi nell'assoluto immobilismo di quanti hanno la responsabilità di tutelarci. Non è tollerabile che i medici impegnati in prima linea debbano essere alla mercé di questi soggetti e, per di più, che nulla si faccia per arginare il fenomeno e punire i colpevoli. Questo episodio è l'ennesima dimostrazione che l'inasprimento delle pene previsto dalla recente legge non è sufficiente".

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