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IL CASO

"L'Ue non deve toccare il nostro vino"

Un fermo no alle etichette anti alcool. “Iniziativa che non serve a nulla. Proposta superficiale, che danneggia i prodotti italiani”

“Giù le mani dal nostro prosecco”

“Iniziativa che non serve a nulla. Proposta superficiale, che danneggia i prodotti italiani”

Vino o non vino? E’ questo il dilemma che aleggia nell’aria da qualche giorno, da quando è partita la proposta di indicare nelle etichette del vino anche il fatto che l’alcol nuoce alla salute, come già accade sui pacchetti delle sigarette.

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La polemica si è accesa: l’Italia è tra i primi Paesi al mondo a produrre e ad esportare vino, dunque questa nuova proposta potrebbe avere una ricaduta negativa sulla economia italiana e sull’export? O effettivamente può essere uno strumento utile per placare e limitare gli abusi e per combattere la dipendenza?

I rodigini, dal canto loro, sembrano essere concordi nel dire che questa è soltanto l’ennesima proposta superficiale che non affronta davvero la questione e che sicuramente non fermerà i problemi relativi all’alcol o alle dipendenze.

Dice, a tal proposito, Diego: “Io non credo cambierà qualcosa dato che si dice che tante cose possono far male alla salute, ma alla fine si fanno tutte. Si pensi, ad esempio, alle sigarette: sì, c’è scritto, ma quanta gente c’è che fuma lo stesso senza farsi problemi e senza farsi condizionare dal pacchetto? Anzi, a me sembra di vedere sempre più persone che fumano, per cui non sarà di certo un modo per fermare il consumo della sostanza”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Daniele: “Secondo me non ci sarà alcun cambiamento. Anche perché ognuno è libero di decidere per sé della sua vita e di ciò che vuole fare, per cui non sarà una etichetta a fare la differenza”.

Diego concorda con le opinioni precedenti: “Non cambierà niente perché tanto tutti sappiamo già benissimo i rischi che si corrono ad abusare del fumo o dell’alcol e comunque vedo che, per quanto ci siano le etichette sui pacchetti di sigarette, la gente continua a fumare. Magari qualcuno più sensibile di altri potrebbe trarre qualche considerazione in più, ma in generale non sarà un contributo significativo alla lotta alla dipendenza”.

E anche Sonia, che di prodotti italiani se ne intende, non trova che questa sia effettivamente una buona proposta: “Trovo assurda questa possibilità, un po’ come quando si è iniziato a parlare dei bollini rossi da mettere su alcuni prodotti italiani come il parmigiano perché ricchi di grassi e perché potevano far male alla salute. Con queste azioni non si entra e non si entrerà mai nel merito della questione, ma si rimane ad un livello superficiale che non è di utilità a nessuno”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    31 Gennaio 2023 - 08:40

    Meno male che qualcuno protesta..abbiamo dei vigneti che il mondo ci invidia..e l'ure vorrebbe distruggere...ha cominciato con le quote latte...per andare avanti con la pesca..con i prodotti caseari...con le auto a more termico..con la case mettendo una vera e propria patrimoniale.e dopo che hanno trovato sacchi di soldi in casa di qualcuno (a sua insaputa!!!)..che si aspetta a dimettersi TUTTO il

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  • diduve

    30 Gennaio 2023 - 15:55

    L'UE non deve toccare piu' NIENTE...

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