VOCE
ADRIA
30.01.2023 - 17:00
Primo consiglio comunale del nuovo anno questa sera alle 20.30 nell’aula Cesare Zen di Palazzo Tassoni, quando il mandato amministrativo volge ormai al termine, visto che la scadenza sarà tra qualche mese, poi nella tarda primavera la cittadinanza sarà chiamata a eleggere il nuovo sindaco e il civico consesso.
Sette gli argomenti all’ordine del giorno firmato dal presidente Francesco Bisco, anticipando anche la seconda convocazione per domani sera alla stessa ora.
Si inizia con una questione di urbanistica, ossia con le controdeduzioni alle osservazioni pervenute e conseguente approvazione del primo piano degli interventi. Si passa al finanziario per discutere sull’esercizio della facoltà relativa alla non applicazione dello stralcio parziale dei debiti iscritti a ruolo di importo residuo fino a mille euro. Il terzo punto riguarda le presentazione, discussione e approvazione delle modifiche al regolamento generale delle entrate.
A seguire la comunicazione della deliberazione di giunta comunale numero 245 del 221 dicembre scorso avente a oggetto il prelevamento dal fondo di riserva ordinario del bilancio di previsione 2022/24, annualità 2022.
Il quinto argomento è centrato sulla variazione del bilancio di previsione in esercizio provvisorio 2023 per l’iscrizione di finanziamenti del Pnrr.
L’urbanistica torna al sesto punto per discutere e approvare la cessione di alcune aree Peep e Pip. Al settimo e ultimo punto, il consiglio comunale è chiamato a determinare l’aliquota e i criteri per l’assegnazione di contributi per gli edifici di culto relativamente all’anno 2023.
Sulle questioni finanziarie interviene l’ex vicesindaco Federico Simoni, presidente del Cantiere Adria. “In un momento storico importante e favorevole per gli aiuti ai cittadini – esordisce - l'amministrazione Barbierato sceglie di tutelare il proprio bilancio, non il bilancio delle famiglie adriesi. Stasera questa scelta sarà votata dalla maggioranza civica nel consiglio comunale (punto 2 odg, ndr) dove si decide di non aderire alla possibilità, consentita dalla nuova legge di bilancio del Governo, dello stralcio automatico delle cartelle esattoriali di importo fino a 1.000 e euro, notificate tra il 1^ gennaio 2000 e il 31 Dicembre 2015, relative a multe stradali, sanzioni, e tributi comunali quali Imu e Tari. Sia chiaro: questa possibilità non prevede la cancellazione totale dell'importo della cartella, ma solo di interessi, sanzioni e aggio: il capitale dovuto, ossia la multa o il tributo, rimane completamente da pagare, assieme alle spese procedurali e di notifica. E questo a garanzia sia del Comune, che non si vedrà completamente penalizzato nel suo bilancio, ma soprattutto dei cittadini che i tributi o le multe le avevano regolarmente pagate, non trovandosi così penalizzati rispetto a chi invece non le aveva pagate”.
Spiega Simoni: “Perché il nocciolo della questione non è di favorire ipotetici evasori, ma venire incontro a quelle persone che, al momento di pagare, erano in difficoltà economica e non sono riuscite ad adempiere al proprio dovere non per volontà, ma per necessità. Per questo sarebbe importante aderire a questa possibilità concessa dal Governo, proprio per venire incontro ai cittadini in difficoltà che, però, oggi sono nella condizione di saldare i propri debiti senza vedersi gli importi originari, a causa delle maggiorazioni, addirittura raddoppiati. E se è pur vero – prosegue - che i cittadini possono sempre aderire alle attuali procedure standard della Rottamazione-quater, e vedersi così comunque stralciare alcune somme, è pur vero che questa procedura non è di facile esecuzione, perché tanti cittadini dovranno rivolgersi a consulenti o commercialisti per farsi fare i calcoli e le pratiche necessarie, con ulteriore aggravio di tempo e di costi”.
E conclude: “In un momento di necessità di rilancio dell'economia c’è l’opportunità di aiutare famiglie e imprese, invece Barbierato sceglie di trincerarsi dietro alle classiche necessità di bilancio del Comune, rifiutando una misura di aiuto diretto e concreto così come prevede oggi la legge di bilancio 2023. Da amministrazione civica è diventata amministrazione cinica, ripiegata su sé stessa, e sempre più distante dalle reali esigenze della vita quotidiana dei cittadini adriesi”.
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