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POLITICA

“Il Pd deve parlare ai giovani”

Vari interventi di under 40 polesani, che vivono le difficoltà legate alla loro generazione qui in Polesine

“Il Pd deve parlare ai giovani”

Una politica per i giovani che fa esprimere i giovani, questo lo scopo dell'incontro con il senatore Andrea Martella e i giovani del Partito Democratico locale.

“E’ tempo che il Partito Democratico parli con i giovani - ha affermato Martella - e non solo dei giovani. Parlare di giovani significa parlare del futuro e quindi individuare politiche del lavoro, per fare in modo che non sia precario e povero, della scuola, perché sia pubblica e formi i ragazzi".

Se l'obiettivo del Pd è dimostrare di essere utile e credibile per il paese, secondo Martella questo sarà possibile soprattutto creando un programma alternativo alla attuale destra, formato dalle migliori forze della società italiana del centro sinistra. “Per far questo servono i giovani, idee ed energie nuove e gambe sulle quali esse possano camminare”, ha continuato il senatore.

E proprio la situazione giovanile del Polesine emerge essere una realtà in difficoltà, con una classifica che ci dipinge ultimi per affari, lavoro e imprenditoria giovanile. Temi che vanno non solo risolti dalla politica, ma gestiti preventivamente.

“I giovani vivono incertezze e instabilità ma anche troppi giudizi di essere dei fannulloni quando proviamo a chiedere contratti e paghe dignitose - spiega Silvia Mazzupappa -. Spesso siamo costretti a scappare da qui, per motivi di studio ma anche di lavoro. Siamo una città che ha il potenziale e che dovrebbe lavorare per attirare i giovani e, soprattutto, farli rimanere. Con facoltà che puntino su materie spesso ad appannaggio di facoltà presenti solo nelle grandi città”.

I giovani chiedono una politica sistemica per i giovani, che li metta al centro, invece di viverla come un muro che li esclude. “I giovani segnalano che mancano punti di aggregazione dove i giovani possano trovarsi per discutere o studiare - aggiunge Samira Stiz - ma anche confrontarsi con gli altri. Tanti ragazzi devono necessariamente spostarsi verso il capoluogo per trovare servizi. Per i giovani servono ambienti dove possano finalmente aggregarsi”. Il Polesine registra ormai numeri record, ma in negativo, con un progressivo crollo dei residenti e della natalità.

“Il Polesine quindi è un territorio dove le qualità lavorative esistono ma ci sono diversi problemi - ha aggiunto Alberto Lucchin - Non abbiamo più persone che risiedono qui e non riusciamo a trovare lavoratori. Il territorio non è in grado di supportare i lavoratori, lo abbiamo visto con Amazon, opportunità colta in modo marginale dato che molte persone hanno avuto difficoltà a trovare abitazioni qui pur volendo venire qui per lavorare. Occorre fare di più non solo a Rovigo ma in tutto il paese. Non esistono politiche che convincano i giovani a costruirsi una famiglia. Ormai solo chi è da un livello quadro in su può permetterselo, e chi tenta di farlo ha grandi difficoltà e nessun supporto dallo Stato”.

Eppure i giovani dimostrano di avere voglia di fare, impegnandosi in un mondo, quello della politica, che molti altri rifiutano perché si sentono esclusi a priori o perché non ne vedono vantaggi.

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