VOCE
ROVIGO
07.02.2023 - 20:00
Dall’avvocato Tiziana Stella, commissario straordinario di Iras, riceviamo e pubblichiamo questa lettera attraverso la quale la professionista cerca di fare il punto su una delle situazioni più complicate e complesse degli ultimi anni. E lo fa mettendo in fila, a suo parere, la genesi dei problemi che si sono accavallati nel corso dei mesi, i rinvii continui e anche la filosofia con la quale è stato affrontato uno dei casi più spinosi degli ultimi anni. E non mancano critiche, neppure troppo velate, al modus agendi del proprio interlocutore in questa vicenda, vale a dire il Comune di Rovigo.
"Caro Direttore,
la ringrazio per lo spazio che vorrà dedicare a questo mio intervento.
Preciso, per quanti abbiano frainteso, che sono ancora Commissario Straordinario.
Non le nascondo una certa amara delusione per come la mia richiesta del fare - e fare presto - per consentire che il progetto industriale di Iras sopravviva, si sia trasformata in un progetto squisitamente immobiliare, ambizioso e certamente politicamente più appetibile. Iras si occupa di anziani, non di immobili.
Il signor sindaco è soddisfatto del lavoro svolto? Beato lui.
Io personalmente no.
No per una serie di motivi oggettivi, che elenco di seguito.
Non ci è dato di sapere come si sia arrivati ad una cifra, che, non solo non soddisfa in alcun modo la originaria richiesta dell'Ente, ma ci obbliga a revisionare tutto il piano costruito sulla diversa cifra del 3.200.000,00.
Si continua inoltre ad invocare un piano industriale e non si dice quando la cifra (promessa???) possa mai arrivare a soddisfare il grado di certezza dell'incasso, condizione imprescindibile perché la certezza ci è richiesta dall'attestatore e dalla Corte dei Conti e senza la quale si impedisce allo scrivente financo di accedere alla anticipazione deliberata da Regione Veneto. Preciso in proposito che la Regione non eroga finanziamenti ma solo anticipa cassa sulla scorta di garanzie di incasso del credito che - gioco forza - deve essere certo liquido ed esigibile.
Personalmente capisco che la cifra di 3.127.000 non costituisce riconoscimento di debito; che devo rinunciare a far vale e da subito ogni ulteriore contestazione; che Iras rimane esposta al rischio incasso o peggio, di restituzione di detta somma, per un tempo indeterminato, anzi a vita, quando si dice "l’eventuale inadempimento, anche solo parziale, del predetto piano di risanamento per qualsiasi causa anche esterna alla volontà delle parti comporterà il venir meno di qualsiasi obbligo per il Comune di Rovigo ed il diritto alla restituzione delle somme già erogate. Devo restituire tutto? Per qualsiasi inadempimento? Ignorando che il Covid e gli aumenti energetici hanno reso tutti i soggetti economici esistenti al mondo esposti a eventi incerti e drammaticamente incidenti anche sui migliori piani industriali.
E ancora: non si dice, nemmeno, con certezza quando lo scrivente Ente potrà essere considerato liberato dagli impegni della convenzione e quindi quando la Convenzione potrà considerarsi consensualmente risolta.
E sono stanca che il corposo lavoro di revisione fatto da me e dagli uffici regionali venga ignorato e cestinato con così tanta disinvoltura.
Ma non posso e non voglio lamentarmi, perché nulla è comparabile al sacrificio dei lavoratori e dei creditori, piccoli e grandi che siano, che aspettano.
La Regione è rimasta in silenzio non perché non sa cosa dire, ma perché è senza parole.
A fronte di un totale accoglimento da parte delle istanze programmatiche richieste dal Comune, abbiamo ricevuto poco, troppo poco. Le condizioni erano chiare al 28 di ottobre e restano tali.
Le riassumo per tutti:
a) il credito deve essere certo nel suo ammontare e come tale non più negoziabile e non condizionato e non rimborsabile, in nessun caso.
b) deve essere liquido: non condizionato a nessuna futura evenienza.
c) deve essere esigibile: una data, serve una data.
Resto un semplice operatore del diritto e l'esperienza ci insegna che la verità arriva sempre. Solo che non sempre arriva in tempo. Spero che il Prefetto possa aiutarci.
Chiedo solo di fare il mio lavoro: salvare questo Ente, fatto di grandi donne e di grandi uomini e per questo resto a professionale disposizione.
Avv. Tiziana Stella".
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