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STAGIONE TURISTICA

Ci sono migliaia di posti di lavoro disponibili

Ma non si trovano numerose figure professionali

Ci sono migliaia di posti di lavoro disponibili

L’emergenza lavoratori stagionali ha caratterizzato la scorsa estate in gran parte del Veneto e del Paese. Ed anche quest’anno le sensazioni sono di una criticità simile anche se i posti di lavoro disponibili non mancano affatto.. Gli esperti dicono che nei primi mesi del 2023 ci sarà un boom di assunzioni a livello nazionale. Sono ben 50mila i lavoratori cercati di aziende e imprese, secondo le stime Anpal-Unioncamere.

Vuol dire un aumento del 12,9% rispetto al 2022 e del 14% rispetto al 2019. Molti di questi posti lavoro sono stagionali. Ma si cercano anche dirigenti, operai specializzati, tecnici, conduttori di impianti, professionisti delle materie scientifiche professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi. Le regioni dove più assunzioni sono attese sono Lombardia (121 mila), Veneto (51 mila) e Lazio (50 mila). Iin maggiore fermento ci sono i settori del turismo, quello agricolo e quello industriale.

Tra Pasqua e ottobre, ad esempio, il turismo balneare avrà bisogno di 50mila lavoratori in più rispetto allo scorso anno, calcola la federazione nazionale balneari. Si tratta di un aumento del 20% rispetto al 2022. Si cercano bagnini, ma anche magazzinieri, manutentori, camerieri, cuochi, istruttori sportivi. E pare che con la stretta sul Reddito di cittadinanza, sarà più facile trovare i lavoratori stagionali, che spesso vengono assunti accettando scarse condizioni di lavoro.

Di una ripresa delle assunzioni parlano anche gli albergatori, che scongiurano eventi che potrebbero interromperla, per bocca di Alessandro Nucara, dg di Federalberghi. “Se non accadono elementi nuovi: una impennata Covid, un decollo senza controllo dell’energia e una deflagrazione più estesa del conflitto ucraino - spoega Nucara - pensiamo che l’occupazione nel settore alberghiero tornerà ai livelli pre-pandemia quest’anno”. Significa 350 mila occupati totali, con 35 mila nuove reclute. Un aumento del 10% sull’anno scorso, continua Nucara. Nella ristorazione sono previste, invece, 180mila nuove assunzioni, di cui almeno 80 mila cuochi.

Anche nell’agricoltura ci si aspettano numerose nuove aperture. In questo caso, la ragione è da cercarsi nella legge di bilancio, nella quale è stata introdotta la possibilità di accettare contratti stagionali fino a 45 giorni senza dover rinunciare al RdC. Nel settore, sono previste 100mila assunzioni nel corso dell’anno, in gran parte per la raccolta. Il 2023 quindi, potrebbe vedere invertirsi il trend degli ultimi anni, nei quali la carenza di manodopera nel settore è arrivata al 30% della forza lavoro totale che sarebbe necessaria.

Per le industrie, invece, si parla di 180mila nuove assunzioni. 174mila solo a febbraio. Ci sono poi 51 mila posti di lavoro nelle costruzioni, 34 mila nel settore della meccatronica, 27 mila assunzioni nella meccanica e metallurgia. Si cercano poi 330 mila lavoratori nei settori dei servizi, di cui 64 mila nei servizi alle persone, 60 mila nel commercio. Ma anche 237 mila lavoratori in aree tecniche della progettazione, e 199 mila nella logistica. Molto richieste poi le figure nel campo farmaceutico, a causa delle patologie che si sono sviluppate dopo il Covid. Nel terziario, però, sembra che il 15% delle posizioni aperte non verrà assegnata.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    10 Febbraio 2023 - 12:02

    si certo..i posti di lavoro ci sono..ma fin che qualcuno campa di sussidi,a spese della collettivita',manco si preoccupano di cercarsi un lavoro serie e onesto

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