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VENETO

Senza autonomia manca un miliardo

In Polesine in 4 anni 897 milioni di scompenso fra entrate e uscite, oltre 3.800 euro a cittadino

Senza autonomia manca un miliardo

Poco meno di un miliardo di euro. E’ il residuo fiscale che dal Polesine parte al resto d’Italia. Una somma pari a 3.819 euro per abitante. E’ quanto i territori del Veneto girano al resto d’Italia nel quadro della solidarietà fra regioni, soldi che i veneti devono girare ad altri italiani per amministrazioni che si sono rivelate meno virtuose sul tema di spesa pubblica e riduzione di sprechi.

Fabbrica Padova, centro studi dell’Associazione delle piccole e medie imprese, ha preso in esame il dato che meglio testimonia l’urgenza della riforma, quello relativo al residuo fiscale, arrivando a stimare come il mancato federalismo costi al territorio veneto svariati miliardi di euro.

Confapi Padova spiega che il residuo fiscale è costituito dal saldo tra spese ed entrate del settore pubblico riferite a ciascuna regione, e rappresenta la differenza tra quanto una regione riceve dal sistema pubblico in termini di spesa (trasferimenti e altre forme di intervento) e quanto versa in termini di tributi o altre forme di entrate pubbliche. “Ebbene, in base ai dati messi a disposizione dall’Agenzia per la coesione territoriale e dal portale per l’autonomia della Regione Veneto, nel periodo 2015-2019, il residuo fiscale medio del Veneto è pari a -18,7 miliardi (meno 3.819 euro pro capite)”.

Un dato, quello pro capite, che consente di circoscrivere e calcolare l’impatto anche per il territorio padovano e, quindi anche per quello polesano e delle altre province del Veneto. Padova ha circa 938 mila abitanti, e il suo residuo fiscale è pari a 3,58 miliardi, circa il 12% del Pil provinciale. In altri termini, il reddito “disponibile” sul territorio si riduce del 12% rispetto a quello prodotto, per l’intervento del sistema redistributivo (implicito ed esplicito) del sistema pubblico, misurato appunto dal residuo fiscale. In Polesine ci sono circa 230mila abitanti, il residuo fiscale è di 897 milioni di euro, poco meno di un miliardo in quattro anni, quindi.

Confapi fa sapere che il tema non riguarda solo il Veneto: le altre regioni che maggiormente contribuiscono alla redistribuzione territoriale sono Lombardia, Emilia Romagna, la provincia di Bolzano, Lazio e Piemonte. “Il segno negativo significa che le somme versate dai residenti e dalle attività della regione sono superiori a quanto verrà restituito dallo Stato in termini di benefici ricevuti: paghiamo di più di quanto ci viene restituito”, rimarca il presidente di Confapi Padova Carlo Valerio.

“Ovviamente questo non significa che, una volta attuata concretamente la riforma regionale, tutto tornerà indietro alle casse di chi, attualmente, versa più di quanto riceve. Significa, però, che andranno trovati equilibri diversi e che l’impegno delle amministrazioni regionali sarà quello di “fare meglio” con le risorse a disposizione, utilizzandole in modo più efficace. Siamo un’unica nazione e questo comporta, necessariamente, che una parte di quelle risorse venga ripartita mutualisticamente, ma il punto è proprio questo: se, oggi, esistono due velocità tra le regioni italiane, e se negli anni le disparità sono aumentate invece di diminuire, significa che occorre intervenire su questa situazione. Ma è necessario che tale redistribuzione sia conosciuta, controllata e quantificata attentamente, affinché sia possibile esprimere valutazioni sulla sua congruità ed equità".

"E qui - conclude il presidente Valerio - tocchiamo un altro nodo: questa riforma implica un aumento di responsabilità e del senso dello Stato da parte degli amministratori locali. Ma, anche da questo punto di vista, c’è un aspetto su cui vale la pena di soffermarsi: il fatto che l’autonomia accorci le distanze tra il cittadino - l’imprenditore e i lavoratori tutti - e chi detiene il potere decisionale, eliminando gli anelli inutili della catena, rendendo assai più efficaci gli altri, non può che essere salutato positivamente”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    10 Febbraio 2023 - 11:59

    finora abbiamo contribuito ad alimentare chi in qualche regione,campa di reddito di cittadinanza...a spes eNOSTRe!!!

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