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Il lavoro c'è, ma adesso servono lavoratori formati

Anche per le agenzie bisogna colmare il divario tra domanda e offerta. Adecco: “In Polesine il problema è legato alle competenze”.

Il lavoro c'è, ma adesso servono lavoratori formati

Lavoratori: serve più formazione professionale.

Colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro potrebbe essere la chiave per rispondere in maniera efficace alla “crisi” delle aziende, nel reperire lavoratori, ma soprattutto lavoratori formati. E la risposta arriva dalle agenzie del lavoro, che mettono in campo strumenti come formazione, orientamento e nuove tipologie di contratti, come lo staff leasing, per rispondere alle esigenze del mercato moderno.

“Per analizzare la situazione attuale dobbiamo prima evidenziare che una carenza di lavoratori si è sempre verificata nel territorio del nord-est - spiega Aldo Piovan, Head of operations di Adecco Group - sebbene il territorio del Polesine sia stato quello che ha sempre registrato minori difficoltà in termini di disoccupazione.

Semmai il problema non è una mancanza di competenze ma di persone sul territorio, di persone che cercano lavoro". Piovan, che da oltre 20 anni segue per Adecco alcune aree venete conferma che le richieste evidenziate oggi dalle aziende sono le stesse di anni fa, in una ricerca di figure specifiche come operai specializzati, manutentori, saldatori e altro ancora. “Professioni che non si basano solamente su una scolarità tecnica ma anche su una esperienza sul campo di anni”, precisa.

Per colmare questo vuoto scendono in campo numerosi strumenti tra cui nuove tipologie di contratti offerte proprio dalle stesse agenzie. “C’è uno strumento che spesso non viene associato alle agenzie per il lavoro ma che rappresenta una peculiarità fortissima - aggiunge - l'assunzione a tempo indeterminato. Circa il 46% delle persone che lavorano per Adecco lo fanno con con contratto a tempo indeterminato”. Un contratto quindi che sfata il mito dell'agenzia per il lavoro come soggetto che garantisce solamente precarietà, perché lo staff leasing è una forma contrattuale che cede in somministrazione a un’azienda terza il lavoratore, assunto a tempo indeterminato da parte dell’agenziA per il lavoro stessa.

“È un'attività che stiamo spingendo anche nei confronti delle aziende nostre clienti - specifica -, un progetto importante che va nella direzione di eliminare il mismatch lavorativo e permette di dare maggiore continuità alle persone che lavorano con noi”.

Ma per entrare nel mondo delle professioni più specifiche c'è bisogno di altre modalità di inserimento. “Dentro a questa forma di tempo indeterminato è inserito anche l’apprendistato - conferma - una formula che erroneamente viene associata ad un lavoro di seconda categoria ma che invece rappresenta un prezioso investimento formativo per il lavoratore e si rivela fondamentale per colmare quelle competenze richieste, rispetto all'offerta del mercato”.

Mercato del lavoro che si rivolge anche ai giovani, e proprio per loro sono partiti diversi progetti di formazione direttamente all'interno delle scuole. “Siamo impegnati in attività di orientamento negli istituti scolastici per spiegare il mercato del lavoro - afferma -. Ma anche in progetti che connettano le aziende al mondo scolastico per dar modo di dialogare, dare una nuova visione delle mansioni produttive che il mercato offre e gli sviluppi professionali che ci possono essere”. A cambiare radicalmente il modo di guardare al lavoro è stata anche la pandemia da Covid-19. “Il settore turistico oggi sta evidenziando difficoltà dovute alla crisi portata dalla pandemia. Tante persone, soprattutto gli stagionali, si sono trovati bloccati e hanno iniziato a guardarsi intorno scegliendo opportunità diverse - continua -. Una volta ripartito il settore hanno avuto difficoltà a tornare sui propri passi”.

In questa fase diventa più che mai importante mettersi in gioco ed utilizzare ogni strumento a disposizione, sdoganando le vecchie visioni legate a professioni e contratti. “Le agenzie del lavoro spesso sono associate ad un concetto obsoleto ed errato - conclude -, legato all'idea che portino a lavori precari. Eppure sul territorio migliaia di persone hanno trovato lavoro e sono state assunte direttamente dalle aziende, proprio tramite noi”.

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