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La grande storia di Pacifico

Scomparso nel 2022, dall’Istria era dovuto fuggire ed era stato ospite della biblioteca

La grande storia di Paficico

Con la deposizione di un mazzo di fiori al monumento ai caduti, Papozze ha inteso rendere omaggio alla memoria di tutti coloro che nelle tormentate vicende del secondo conflitto hanno perso la vita o hanno dovuto lasciare la loro terra in seguito agli sconvolgimenti causati dalla guerra sul fronte orientale. Presenti l’assessore Chiara Mancin, il vicebrigadiere Gianni Sfriso, la rappresentanza della biblioteca “Mario Bonamico” e di cittadini, intervenuti alla semplice ma sentita cerimonia.

L’assessore Mancin ha voluto ricordare motivi che inducono alla riflessione sull’istituzione della giornata partendo proprio da quanto è scritto negli atti ufficiali. E cioè che la “Repubblica riconosce il 10 febbraio quale ‘Giorno del ricordo’ al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Nel Giorno del Ricordo devono essere programmate iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi e volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero”.

L’assesssore Mancin si è poi soffermata a ricordare Pacifico Mancin, esule istriano, residente a Papozze, spentosi 19 aprile 2022 che con il padre Giuseppe, la madre Nilda Puozzo, i fratelli Francesco, Vinicio e Ligia, era coltivatore-allevatore a Dignano (Dignan in istro-veneto, Vodnjan poi in croato). Pacifico Mancin, che dall’Istria aveva dovuto fuggire ai primi del 1944, era stato ripetutamente ospite della biblioteca di Papozze per raccontare ai giovani e ai propri concittadini la brutta esperienza delle foibe e della sorte dei genitori di alcuni amici che, alla sera non avevano fatto ritorno a casa, presi e fatti sparire. Dove, lo sappiamo solo ora. Prima di concludere, un minuto di silenzio per tutte le vittime anche di questi di giorni con un pensiero rivolto alle popolazioni colpite dal terremoto.

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