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Concessioni balneari, proroga in vista della mappatura

Sarà inserita nel maxi emendamento al decreto Milleproroghe

Concessioni balneari, proroga in vista della mappatura

Proroga di un solo anno delle concessioni balneari al fine di effettuare la mappatura del demanio marittimo prima di disciplinare le procedure selettive per riassegnare le concessioni stesse. E fino ad allora, le amministrazioni comunali non potranno istituire nessun bando di gara. E’ questo l’accordo raggiunto dalle forze di maggioranza del governo, che convergerà in un emendamento al decreto Milleproroghe a firma di Antonio Balboni (Fratelli d’Italia) e Dario Damiani (Forza Italia). La proposta è stata approvata nelle commissioni parlamentari, e con molta probabilità confluirà nel maxi-emendamento del governo che sarà presentato la prossima settimana. Si conferma così la volontà delle forze di centrodestra di attuare la legge sulla concorrenza voluta dal precedente esecutivo di Mario Draghi, che ha imposto la scadenza delle concessioni balneari al 31 dicembre 2023 e la loro riassegnazione tramite evidenze pubbliche.

La proroga di un anno era una misura già prevista dalla legge sulla concorrenza, concedeva una finestra temporale fino al 31 dicembre 2024 in caso di “difficoltà oggettive” a disciplinare le gare entro il 2023: dunque l’emendamento, se sarà approvato, non farà altro che confermare una possibilità già esistente senza introdurre nulla di nuovo. Per rassicurare la categoria, il rinvio di un anno viene giustificato come misura per avere il tempo di appurare l’eventuale disponibilità di spiagge libere da poter mettere a gara prima delle concessioni esistenti; tuttavia la maggioranza evidentemente non vuole discostarsi dalla legge sulla concorrenza, altrimenti avrebbe semplicemente abrogato gli articoli sulle gare delle concessioni balneari.

Invece, l’accordo tra le forze di centrodestra continuerebbe a riferirsi a quella norma e ne rinvierebbe semplicemente il decreto attuativo di qualche mese, dal momento che era impossibile rispettare la scadenza del 27 febbraio scritta da Draghi prima che si dimettesse. Il ministro agli affari europei Raffaele Fitto, che il mese scorso ha ricevuto le associazioni di categoria dei balneari, aveva già lasciato intendere il dietrofront di Fratelli d’Italia: Fitto aveva infatti annunciato che il governo stava valutando due strade possibili, ovvero la proroga di un anno delle concessioni oppure il rinvio di tre o quattro mesi della delega per attuare la legge sulla concorrenza, mentre l’esclusione diretta dalle gare non è mai stata sul tavolo.

Non tutti, però, sono soddisfatti dell’accordo raggiunto. In particolare, le associazioni dei balneari hanno espresso delusione per il rinvio di un solo anno, sottolineando che non sarà sufficiente per risolvere i problemi del settore e che la vera soluzione sarebbe stata l'esclusione totale dalle gare delle concessioni balneari. Inoltre, alcuni esponenti politici dell’opposizione hanno criticato la maggioranza per aver accettato di continuare a riferirsi alla legge sulla concorrenza voluta dal precedente governo, che ritengono penalizzi i piccoli imprenditori e favorisca le grandi catene. In ogni caso, l’accordo raggiunto sembra rappresentare un compromesso tra le diverse posizioni in campo e potrebbe permettere di evitare un blocco delle procedure selettive per le concessioni balneari, che rischiava di avere pesanti ripercussioni sull'economia del settore turistico.

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