VOCE
IL CASO
15.02.2023 - 08:00
Una decisione storica e senza dubbio destinata a sollevare molte polemiche. Auto e furgoni a benzina e diesel si fermeranno nel 2035 in Europa. Con l’ultimo voto a Strasburgo arriva la messa al bando definitiva la vendita di veicoli a motore termico. Per portare il Vecchio Continente verso l’obiettivo zero emissioni nel 2050. Alla fine approvato con 340 voti a favore, 279 contrari e 21 astenuti. E in odore di riesame tra tre anni: nel 2026 l’esecutivo Ue potrebbe riconsiderare lo stop. Che però in previsione impatterà anche sui nuovi bus urbani. Quelli che circoleranno a partire dal 2030 dovranno essere a emissioni zero.
Autocarri, pullman a lunga percorrenza e rimorchi invece dovranno tagliare del 90% la CO2 emessa entro il 2040.
Il percorso individuato è a tappe. Entro il 2030 i costruttori dovranno ridurre del 55% le emissioni delle nuove auto immesse sul mercato e del 50% quelle dei nuovi veicoli commerciali. Mentre Bruxelles presenterà entro il 2035 una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di CO2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato continentale. Ogni due anni la Commissione europea pubblicherà una relazione sulla mobilità a zero emissioni.
Nel 2026 sarà valutata anche la possibilità di mantenere motori ibridi o che utilizzano gli ecocarburanti (e-fuels). I produttori di nicchia (meno di 10mila auto l’anno, o meno di 22mila furgoni all’anno) potranno invece continuare a vendere i loro veicoli con i tradizionali motori termici fino al termine del 2035. Avranno così un anno in più di tempo per adeguarsi. Così l’Italia tutela le case delle auto di lusso della Motor Valley come Ferrari, Maserati e Lamborghini. Per chi invece produce meno di mille veicoli l’anno è prevista un’esenzione totale dalle nuove disposizioni Ue. Il cosiddetto bonus Zlev per concedere obiettivi più bassi di riduzione delle emissioni alle case automobilistiche che producono auto a zero emissioni e ibride sarà adattato. Ci saranno diverse tappe a scalare dal 2025 al 2029, fino alla sua eliminazione nel 2030.
Le vecchie auto a benzina o diesel potrà continuare a usarla. E fino al 31 dicembre 2024 potrà anche acquistarne una nuova. Ma le auto a benzina o diesel sono destinate a subire un’importante svalutazione di prezzo in vista del 2035. E quindi il mercato, sia della vendita che della permuta, sia per l’usato che per il nuovo, dovrà subire un restringimento. Che renderà difficile a chi lo voglia la vendita tout court dell’auto. Attualmente in Italia le immatricolazioni di auto elettriche rappresentano il 2,6% del totale del mercato. L’acquisto di un’auto elettrica attualmente comporta un investimento minimo di 20 mila euro. Per quanto riguarda il costo delle ricariche, i prezzi oscillano dai 40 ai 70 centesimi per Kwh. Il pieno di una 500 elettrica con batteria da 42 Kwh costa fino a 33 euro. Il costo per chilometro percorso ammonta a 10 centesimi. Ovvero lo stesso del diesel.
Attualmente esistono incentivi per l’acquisto di auto green. Sia endotermiche che elettriche. Anche se i fondi per le prime sono esauriti. I contributi sono di 2 mila euro senza rottamazione per per le auto con emissioni tra 21 e 60 g/km CO2. Con la rottamazione salgono a 4 mila euro. Per la fascia di veicoli da 0 a 20 g/km CO2 l’incentivo è di 5 mila euro con la rottamazione e 3 mila euro senza. Ma le tariffe elettriche per la ricarica sono destinate a salire. Anche perché attualmente l’Italia incassa 25 miliardi di euro l’anno dalle accise per la benzina. E con il passaggio all’elettrico questi ricavi scomparirebbero. Le auto elettriche oggi godono anche dell’esenzione del bollo per cinque anni a partire dalla data della prima immatricolazione. Anche quei soldi, che stanno nei bilanci delle Regioni, in qualche modo dovranno rientrare.
Commenti all'articolo
frank1
15 Febbraio 2023 - 08:07
quando si parla di follie europee..questa è un chiaro esempio:da noi almeno 75000 persone verranno lasciate a casa..mentre la cina ringraziera pe r bene!!! ecco l'ue che qualche frangia politica ha votata e continuera' a votare..come quella che si è trovata sacchi di sildi in casa a sua insaputa.
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